Migliaia di persone manifestano a Berlino e Bruxelles contro l’antisemitismo

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di Redazione
A Berlino, migliaia di persone hanno manifestato domenica contro l’antisemitismo, l’odio, il razzismo e a favore della coesistenza pacifica. Sotto lo slogan «Mai più è ora», hanno marciato sotto la pioggia dal Großer Stern di Tiergarten fino alla Porta di Brandeburgo, dove si è svolto un raduno e una preghiera congiunta di protestanti, cattolici, musulmani ed ebrei. La polizia ha dichiarato che i partecipanti erano circa 3.200, mentre gli organizzatori hanno stimato 10.000 persone.

Non solo: sempre domenica, anche a Bruxelles, numerose persone sono scese in piazza contro l’antisemitismo cresciuto dopo il conflitto tra Israele e Hamas. I manifestanti hanno esposto cartelli con scritte come «La lotta contro l’antisemitismo coinvolge tutti » e «L’antisemitismo uccide ». Joël Rubinfeld, presidente della Lega belga contro l’antisemitismo, ha segnalato un aumento degli incidenti antiebraici in Belgio di oltre il 1.000% negli ultimi due mesi.

Dopo l’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre, c’è stato un aumento della demonizzazione di Israele e degli ebrei a livello globale. A partire dall’ambiente accademico americano che ha visto studenti strappare manifesti con volti degli ostaggi israeliani nel nome della «causa palestinese» ai docenti dei più rinomati atenei USA che hanno tardato a distanziarsi dalle dichiarazioni incendiarie dei propri studenti. In Germania, secondo l’Associazione Federale per la Ricerca e l’Informazione sull’Antisemitismo (RIAS), dopo il 7 ottobre l’antisemitismo in Germania è aumentato drasticamente del 320 per cento, con un totale di 994 episodi antisemiti (Rapporto dettagliato, clicca QUI)

La manifestazione di Berlino è stata sostenuta, tra gli altri, dal cancelliere Olaf Scholz (SPD) che, indossando una kippà, è stato il primo nel suo ruolo ad accendere la menorah alla Porta di Brandeburgo, nel centro di Berlino, giovedì sera, dove ha chiesto il rilascio «immediato» degli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza, accompagnato da Yehuda Teichtal, il rabbino della comunità ebraica di Berlino. Scholz ha detto di voler sottolineare che gli ebrei sono una «parte inestricabile» della società tedesca, e ha definito «inaccettabile per loro dovere aver paura di praticare la loro religione e la loro cultura nel Paese».

 

In qualità di patrocinatore dell’evento, la presidente del Bundestag Bärbel Bas (SPD) ha aggiunto la sua voce, affermando: «Gli ebrei hanno paura e si sentono lasciati soli. Non solo l’odio crea questo sentimento, ma anche il silenzio e l’indifferenza». Bas ha sottolineato l’importanza di un segno visibile e forte. Non è la prima volta che la presidente del Bundestag esprime la sua solidarietà nei confronti del popolo ebraico. Più volte ha ribadito come negli ultimi anni la portata dell’antisemitismo in Germania sia stata sottovalutata: «Quello che sta succedendo nelle strade tedesche in questo momento è preoccupante – aveva dichiarato al Bild am Sonntag un mese fa –. Abbiamo sottovalutato per troppo tempo l’antisemitismo nel nostro Paese. C’è sempre stato risentimento anche all’interno della nostra società. Ora l’antisemitismo scoppia senza freni. Da destra, da sinistra, dagli immigrati».

In prima fila c’erano, tra gli altri, il sindaco di Berlino, Kai Wegner (CDU), il ministro del Lavoro, Hubertus Heil (SPD), la leader dei Verdi, Ricarda Lang e diversi esponenti del mondo dello spettacolo, della cultura e dello sport.

In una dichiarazione incisiva riportata dalla Süddeutsche Zeitung, il presidente del Consiglio Centrale degli ebrei in Germania, Josef Schuster, ha espresso a sua volta profonda preoccupazione, dichiarando: «A volte non riconosco questo Paese. Qualcosa mi è sfuggito di mano». Schuster ha sottolineato che esiste ancora un’opportunità per rimediare, ma solo ammettendo e affrontando apertamente gli errori degli ultimi anni.

Il politico dell’SPD, Hubertus Heil, ha sostenuto le parole di Schuster, affermando: «Siamo in tanti, ma troppe persone perbene sono troppo silenziose. Non abbiamo bisogno di una maggioranza decente e silenziosa. Abbiamo bisogno di una maggioranza chiaramente forte che si alzi ora e non più tardi». Heil ha enfatizzato la necessità di porre fine all’antisemitismo, affermando che è tempo di agire seriamente.

Nel frattempo, l’ambasciatore israeliano Ron Prosor, in vista degli ostaggi israeliani detenuti dal terrorista Hamas a Gaza, ha esclamato: «Riportateli a casa!».

Contestualmente, a pochi chilometri di distanza, si è svolta una manifestazione con il motto «Solidarietà con la Palestina – Niente armi per il genocidio», che ha visto la partecipazione di circa 2.500 persone, secondo le stime della polizia.

Sullo sfondo del conflitto in Medio Oriente, i manifestanti hanno avanzato richieste, tra cui la sospensione delle consegne di armi a Israele e la cessazione della cooperazione in materia di armamenti e intelligence con il Paese. Bandiere con i colori palestinesi e la sigla BDS (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni) erano visibili, testimoniando l’adesione a una campagna che propugna il boicottaggio di Israele e dei suoi prodotti a causa delle azioni contro i palestinesi.

(Foto: Facebook, Israel Reports)