Londra: arrestato avvocato ebreo perché indossava la Stella di David ad una manifestazione propal

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Nella foto in alto: Maghen David (Comunità Ebraica di Roma)

di Malka Letwin
Indossare la stella di David può essere in certi casi un reato. Un avvocato ebreo per questo è stato intercettato dalla polizia mentre si trovava ad una manifestazione propal. Secondo gli agenti la presenza del simbolo ebraico avrebbe “irritato i manifestanti filo-palestinesi”.

Arrestato fuori dall’ambasciata israeliana a Kensington il 29 agosto, per presunte violazioni dell’ordine pubblico. L’uomo, un avvocato sulla quarantina, è stato interrogato presso la stazione di polizia di Hammersmith, nella zona ovest di Londra. Un caso piuttosto grave che sta scuotendo l’opinione pubblica.

La notizia è stata riportata nei giorni scorsi dal Daily Mail. Gli agenti avrebbero dichiarato che la presenza della Stella di David, avrebbe potuto rivelarsi offensiva nei confronti di coloro che erano presenti alla manifestazione. L’avvocato ha affermato di aver agito come spettatore indipendente osservando i comportanti illegali dei partecipanti e le azioni della polizia alle contestazioni. La polizia ha invece detto che l’uomo è andato “oltre la semplice osservazione, provocando” i filo-palestinesi. Gli agenti l’hanno trattenuto per quasi dieci ore, prima di rilasciarlo alle 4:30 del mattino successivo.

I filmati dell’interrogatorio

Attualmente sono in corso delle indagini, ma l’avvocato per questioni di sicurezza ha preferito rimanere nell’anonimato. Le accuse alla polizia sono per aver tentato di “criminalizzare l’uso della Stella di David”. “Stanno cercando di criminalizzare l’uso della Stella di David. Hanno detto che stavo provocando e agitando i manifestanti pro-Palestina con la mia Stella di David. In un clima di antisemitismo, non mi farò intimidire da questo. Continuerò a indossarla”, ha dichiarato l’uomo.

Il Telegraph ha ottenuto i filmati dell’interrogatorio. L’uomo ha definito oltraggiosa la decisone del corpo di polizia, affermando che “hanno oltrepassato il limite”. Gli agenti hanno dichiarato che l’arresto non è avvenuto per il simbolo ebraico ma perché l’uomo si stava avvicinando continuamente all’area, questo è stato visto come una provocazione. Eppure, nelle riprese si vede che viene chiesto all’uomo quale collana indossasse, ritenendo che la presenza del simbolo ebraico fosse un aggravante del contesto.

Un fatto preoccupante per la società

L’avvocato ha testimoniato di aver assistito a numerosi casi di presunti comportamenti criminali durante le proteste pro-Palestina. Alcuni lo avrebbero addirittura definito “assassino di bambini”. La difesa dell’uomo ha definito le dichiarazioni dell’ufficiale come “ignoranti”, oltre a dirsi “molto preoccupato” per la linea dell’interrogatorio. Inoltre, ha messo in evidenza i due pesi e due misure adottati dalla polizia, con i cori dei manifestanti rimasti impuniti da una parte e l’avvocato interrogato per la Stella di David dall’altra: “uno degli esempi più chiari di polizia a due livelli che si possano mai vedere”.

“Un arresto incredibile”

Gill Levy che ha prestato servizio per vent’anni nella polizia metropolitana e che ha fondato Society of Independent Legal Observers con l’avvocato arrestato ha detto di essere sconvolto dall’arresto del suo conoscente. La protesta per l’ambasciata di agosto è stata osservata anche da lui. ” Questo arresto è incredibile. Faccio parte di questa comunità ebraica, ma faccio anche parte di quella della polizia, e il fatto che mi abbiano deluso in questo modo mi spezza il cuore”, ha dichiarato Levy.

La polizia ribadisce che l’uomo non sarebbe stato arrestato per aver indossato la Stella di David, ma per aver violato le condizioni che stabilivano di mantenere separate le due fazioni. L’uomo ha sottolineato che era lì in veste di osservatore legale, ma il corpo di polizia ritiene che la sua presenza andasse contro la mera osservazione. Dovrebbero essere in corso ulteriori indagini per la risoluzione dell’accaduto, fatto sta che il simbolo ebraico è stato oggetto di discussione durante l’interrogatorio.