Israeli Apartheid Week: scontri alla LSE

Mondo

Da otto anni questa parte, in varie città e università del mondo, si organizza fra febbraio e marzo una settimana di manifestazioni anti-israeliane a sostegno della campagna per il boicottaggio.

A Londra, il 20 febbraio, proprio nell’ambito di queste manifestazioni, si sono verificati scontri violenti, fra studenti ebrei e studenti filo-palestinesi. Il tutto è avvenuto nel campus di una delle università più prestigiose della capitale britannica, la London School of Economics.

Di fronte alla messa in scena di un finto posto di blocco israeliano preparato da studenti filo-palestinesi, alcuni, appartenenti all’Unione Studenti Ebrei (UJS) hanno reagito con il lancio di gavettoni. Ciò ha provocato, a sua volta,  la risposta violenta degli studenti della Palestine Society.
Il falso posto di blocco, creato dalla LSE Palestine Society, è stato interpretato dagli studenti ebrei come un messaggio intimidatorio nei loro confronti; lo stesso dicasi per le pistole-giocattolo impugnate da alcuni e per l’ “israeliano!” che veniva urlato loro contro.

E’ stata una provocazione della Palestine Society che è servita solo ad alimentare la tensione che già esiste fra studenti del campus, si legge sul Jewish Cronicle.

“L’unione degli Studenti Ebrei – ha detto uno dei suoi portavoce – si è sempre opposta a questo tipo di messe in scena che vengono interpretate dagli studenti ebrei come messaggi intimidatori nei loro confronti. E’ un modo ridicolo e farsesco di leggere una situazione grave e complessa come quella del conflitto fra israeliani e palestinesi”.

“L’UJS  fa appello agli studenti ebrei della LSE perchè non cedano alle provocazioni e alle azioni aggressive e si augura che le autorità dell’università intervengano perchè situazioni di questo genere non abbiano più a verificarsi” si conclude il comunicato messo dalla UJS.  “L’Unione degli Studenti crede nel diritto di protesta pacifica, ma condanna la violenza. La sicurezza e il benessere degli studenti è della massima importanza e l’Unione sarà pronta ad esaminare la situazione in collaborazione con l’università”.