Israele dona a Tokyo 300 copie del “Diario di Anna Frank”

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Solo settimana scorsa circa 300 copie del “Diario di Anna Frank” sono state danneggiate in 11 biblioteche pubbliche del quartiere Suginami  di Tokyo, nel lontano Giappone: un Paese, questo, in cui la presenza ebraica conta appena circa 2.000 persone. Proprio per questo motivo, l’atto vandalico ha colpito profondamente l’opinione pubblica, sconvolta nel constatare che vi possano ancora essere atti di antisemitismo anche dove ci sono pochi ebrei.

La risposta di Israele all’episodio non si è fatta attendere: l’ambasciata in Giappone ha infatti annunciato che donerà 300 copie dello stesso libro al quartiere della capitale giapponese, che conta in tutto 13 biblioteche.

L’atto vandalico si colloca nel contesto politico del Giappone, caratterizzato da una virata a destra sotto la guida del primo ministro Shinzo Abe, che di recente ha rilasciato dichiarazioni provocatorie sul passato del suo Paese durante la guerra, suscitando da parte di Cina e Corea del Sud accuse di revisionismo.

Ma già nel 1995 un fisico giapponese era stato censurato dal Simon Wiesenthal Center e dall’Ambasciata Israeliana per avere scritto sul magazine mensile Marco Polo che le camere a gas usate per sterminare gli ebrei non erano esistite.