Aggressioni a ebrei da filopalestinesi negli USA e Regno Unito. Cresce l’antisemitismo

Mondo

di Paolo Castellano
Le cronache giornalistiche provenienti dall’Europa e dagli Stati Uniti hanno segnalato un aumento di attacchi antisemiti in concomitanza della recente escalation tra Israele e Hamas durata 11 giorni e giunta attualmente a una tregua negoziata dall’Egitto.

Sebbene sia già accaduto durante le precedenti tensioni in Medioriente, la violenza e le intimidazioni antisemite sono pericolosamente aumentante in Europa, dove migliaia di manifestanti hanno marciato per strada esprimendo rabbia verso lo Stato ebraico.

Come riporta The Times of Israel, alcuni contestatori hanno utilizzato le manifestazioni filopalestinesi per prendere di mira gli ebrei.

UK: 116 incidenti antisemiti in due settimane

È accaduto nel Regno Unito, dove dal 9 maggio – data d’inizio dell’escalation mediorientale – la polizia ha segnalato 116 incidenti antisemiti rispetto agli 11 casi delle due settimane precedenti.

Il 16 maggio a Chigwell nella contea dell’Essex, due giovani hanno infatti picchiato un rabbino, Rafi Goodwin, che ha riportato ferite lievi. La polizia inglese ha arrestato i due aggressori, tra l’altro accusati di aver rubato il telefono al rabbino.

Secondo i media, gli ebrei inglesi sono stati spaventati dalla nuova ondata di antisemitismo. Alcuni hanno raccontato di aver timore per l’incolumità dei propri figli e di volersi trasferire all’estero per maggiore sicurezza.

L’antisemitismo non ha colpito soltanto la Gran Bretagna, ma si è manifestato anche a Vienna, Bruxelles e Amsterdam. In queste e altre città europee sono risuonati cori antisemiti – come l’inno al massacro degli ebrei a Khaybar – durante le proteste filopalestinesi.

USA: ebrei picchiati in strada e campagne antisemite sui social

Anche gli Stati Uniti stanno affrontando gli stessi problemi. Come ha sottolineato il vicepresidente dell’Anti Defamation League Oren Segal a Shalom, diversi episodi di violenza antisemita sono scoppiati in America, dove si registra un incremento di episodi razzisti nei confronti dei cittadini di fede ebraica.

Il 22 maggio, a Times Square, luogo simbolo di Manahttan, un ebreo è stato selvaggiamente picchiato dai manifestanti. Violenza antisemita replicata anche a Los Angeles, dove alcuni ebrei sono stati aggrediti in un ristorante. Invece a Chicago è stata danneggiata una sinagoga.

Segal ha spiegato che durante le precedenti escalation del conflitto israelo-palestinese si erano già registrati episodi di intolleranza antisemita. Tuttavia, il vicepresidente dell’ADL ha notato due novità rispetto al passato: «Ci sono due importanti differenze. In primo luogo, questa volta ci sono stati aperti atti di violenza. A New York, per esempio, degli ebrei sono stati malmenati in strada. Lo stesso a Los Angeles. In secondo luogo, il ruolo giocato dai social media è stato maggiore che in passato. Twitter, Facebook, Tik Tok hanno veicolato una campagna di antisemitismo mai vista. Sono stati coinvolti un numero maggiore di internauti e un numero maggiore di piattaforme».