Gli ebrei di Grecia: sangue freddo di fronte ai neonazisti di “Alba dorata”

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Alto rischio ingovernabilità: è questa la frase che più spesso ricorre sui giornali dopo il risultato delle elezioni in Grecia di domenica 6 giugno.

L’Europa è spaventata dalla situazione greca – a rischio esplosione sia sul piano sociale, che politico ed economico.
La comunità ebraica greca, per parte sua, seppur preoccupata dal risultato di Alba dorata (21 deputati in parlamento), sembra mantenere un certo sangue freddo. C’è paura, senz’altro, di fronte a certe bandiere certi slogan, certi modi di fare, un certo clima in generale, ma allo stesso tempo, sembrano voler prendere tempo, dare ancora fiducia alla democrazia greca e alla sua capacità di arginare gli estremismi.

750.000 greci hanno votato a favore di un partito che manifesta esplicitamente idee di stampo neonazista attraverso, slogan, canti, simboli. Di fronte a questo risultato, David Saltiel, presidente del Consiglio Centrale delle Comunità ebraiche greche, ha detto che  “la comunità ebraica in Grecia sta esaminando la situazione”.

Alla possibilità da molti temuta di una seconda tornata elettorale a giugno, Saltiel si augura che ” i greci riflettano e che il sostegno ad Alba dorata diminuisca”. “Qualunque sarà il risultato, aggiunge Saltiel, penso che il parlamento isolerà l’estrema destra. I greci non hanno paura, la democrazia resisterà”.

“Alba dorata per ora ha nel suo mirino solo gli immigrati clandestini – ha notato ancora Saltiel; “non ha manifestato ostilità contro gli ebrei. Sta di fatto che abbiamo a che fare con estremisti di destra;  abbiamo bisogno di valutare la situazione e vedere come la democrazia greca la affronterà. Per ora, comunque, non ci sono motivi di preoccupazione”.

“Domenica scorsa, subito dopo la comunicazione dei risultati elettorali, per le strade di Salonicco i sostenitori di Alba dorata sono scesi per le strade, hanno creato gran confusione, ma quando ho avuto bisogno di uscire, non ho esitato a farlo. La violenza verbale, per me non ha alcun sognificato” ha raccontato Yael Kaplan, rappresentante degli Chabad di Salonicco. “Quelli di Alba dorata ora si sentono forti; non si può ignorare il fatto che stiamo cadendo in un’atmosfera dagli accenti neonazisti. Qualcuno per la strada mi ha fermato dicendomi ‘Voi ebrei controllate ogni cosa’. Per ora la violenza dei sostenitori di Alba dorata si rivolge principalmente contro gli immigrati dall’Africa e dai Balcani. Non sembrano avere alcun interesse o rancore nei confronti degli ebrei”.

Secondo Nelly Capon, esponente di spicco della comunità di Salonicco, ritiene che il successo di Alba dorata e degli estremisti di destra in generale,  sia da attribuirsi alla rabbia dei greci contro gli immigrati clandestini. Ciò non toglie, aggiunge Capon, “che questa gente sia da temere. Non hanno espresso ostilità contro gli ebrei, ma rimangono esponenti di un partito neonazista e non fanno nulla per nasconderlo”.