L'installazione a Monaco per uno degli atleti israeliani uccisi nel 1972 alle Olimpiadi

Germania: Monaco dà il via a un anno di eventi in memoria della strage delle Olimpiadi del 1972

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di Redazione
La città di Monaco ha organizzato il primo di 150 eventi quest’anno che commemorano il massacro di atleti israeliani ai Giochi Olimpici di cinquant’anni fa. Lo riporta Algemeiner.

Giovedì 13 gennaio, un’installazione visiva in memoria di uno degli atleti assassinati, David Berger, ha illuminato la facciata dell’Amerikahaus, un’istituzione di Monaco che lavora per migliorare le relazioni transatlantiche (nella foto)

Nato a Cleveland, Ohio, il sollevatore di pesi Berger – con doppia cittadinanza americano-israeliana – è stato ucciso sull’asfalto della base aerea di Fürstenfeldbruck durante il fallito tentativo delle autorità della Germania occidentale di salvare i restanti atleti israeliani che erano stati presi in ostaggio all’interno del complesso olimpico dai palestinesi terroristi dell’organizzazione Settembre Nero nel settembre 1972.

La commemorazione del destino degli atleti israeliani sarebbe una “parte integrante” delle attività per il 50° anniversario a Monaco di Baviera quest’anno, ha affermato giovedì il sindaco della città, Dieter Reiter.

Rendere omaggio agli israeliani assassinati sarebbe un segno “che Monaco è una città che rifiuta l’antisemitismo, l’odio e il razzismo, e agisce attivamente contro di esso”, ha detto Reiter, nei commenti citati dalla testata giornalistica Judische Allgemeine.

La strage alle Olimpiadi

Gli atleti israeliani furono presi in ostaggio da un’unità di terroristi del Settembre Nero il 4 settembre 1972, quando i Giochi Olimpici di Monaco entrarono nella loro seconda settimana. Dopo il ritorno al villaggio olimpico in serata, l’alloggio degli atleti fu preso d’assalto da otto terroristi armati. Due degli undici atleti – il sollevatore di pesi Yossi Romano e l’allenatore di wrestling Moshe Weinberg – furono brutalmente assassinati nell’appartamento in cui risiedevano gli atleti. I restanti nove persero la vita a Fürstenfeldbruck il giorno successivo, quando i terroristi, rendendosi conto di essere stati attirati in una trappola durante i negoziati con la polizia della Germania occidentale, uccisero gli ostaggi rimanenti.