Ancora atti antisemitici. Il lato fragile dell’Europa

Mondo

di Paolo Castellano

imageNeanche il clima delle festività è riuscito a calmare la corrente d’odio e di violenza che sta investendo l’Europa. Piccoli maremoti antisemiti causati da epicentri di scosse estremiste. Le democrazie si allagano con la speranza che uno tsunami non le travolga. Gli stati riscoprono una questione che pensavano fosse sepolta da anni di pace. Come si può uscire da questo vortice di aggressività? Servirebbero linee guida e personaggi autorevoli che denunciassero con energia questi atti oltraggiosi e li combattessero con efficacia. Una funzione che la politica fa fatica ad assumere nella nostra cara Europa.

L’informazione può aiutare molto. Infatti – come racconta il sito JTA News – la scorsa domenica il direttore del canale BBC News, Danny Cohen, ha manifestato alcuni timori per il futuro degli ebrei in Inghilterra: «Non mi sono mai sentito tanto a disagio nell’essere un ebreo nella mia nazione come in questi ultimi 12 mesi – ha dichiarato al giornalista Yonit Levi durante una conferenza a Gerusalemme – E questo mi fa riflettere sulla nostra “casa” a “lungo termine”. Voi forse lo comprendete certamente. Ma io l’ho percepito in un modo come mai l’avevo sentito prima». In merito a questo argomento, in risposta a Cohen, è intervenuto anche il blogger di Times of Israel, Aron White: «Gli ebrei hanno vissuto in Inghilterra per centinaia di anni, e tu, come uno di quei molti che hanno una posizione e una voce di prestigio nella società inglese, puoi contribuire a difendere gli ebrei dalle calunnie e dalle accuse che danneggiano la convivenza».

Secondo le stime dell’Anti-Defamation Legue, in Europa sono ancora alte le percentuali di atteggiamenti antisemitici. Al primo posto si trova la Grecia con il 69% mentre in seconda posizione la Francia col 37%. Cifre allarmanti che fanno riflettere. Numeri che danneggiano la democrazia e i fondamenti europei di eguaglianza e libertà.

Insomma non solo il Regno Unito ha di questi problemi. Nelle ultime settimane anche la Grecia e soprattutto la Francia sono balzate alle cronache per fatti collegati a questo nodo.

In Grecia, il 25 dicembre, un gruppo di vandali ha danneggiato un cimitero ebraico situato nel centro della città greca di Larissa. Fanatici di destra hanno disegnato con bombolette spray svastiche e insulti sul muro del cimitero.

Una croce uncinata è stata disegnata sui cancelli del luogo sacro mentre sui muri sono apparsi scarabocchi riportanti la parola “Juden”, il simbolo delle SS, e l’epiteto “sei milioni in più”. La comunità ebraica locale ha rilasciato alcune dichiarazioni al riguardo, chiedendo l’intervento della polizia e una punizione esemplare per gli autori di questi insulti. Inoltre hanno invocato un presidio di sicurezza per difendere il luogo preso di mira. Parole condivise anche dall’Unione delle Comunità ebraiche di Grecia. «L’antisemitismo non è solo un danno nei confronti degli ebrei. L’antisemitismo è un danno per la nostra democrazia».

Usciamo dalla Grecia spostandoci ad ovest ed entriamo nei confini francesi in cui nella scorsa settimana sono avvenuti tre attacchi collegabili ad una matrice antisemita. Una tipografia e un ristorante Kasher hanno subito atti vandalici a Parigi. Una manciata di colpi di pistola hanno perforato le vetrine dei due negozi e l’attacco sarebbe molto simile a quello alla sinagoga avvenuto pochi giorni addietro.

Mercoledì scorso sono stati scoperti alcuni fori di proiettile sulla finestra del locale di Al Haeche ristorante kasher situato nel diciannovesimo distretto nel nord-ovest della capitale francese. L’attacco è stato compiuto martedì notte, alla vigilia di Natale. La polizia ha scoperto che i fori erano stati prodotti da una pistola ad aria. La stessa arma usata lunedì sera quando un proiettile aveva rotto la finestra della David Ben Ichay sinagoga in Belleville nella zona nord-est di Parigi. La sinagoga si trova a pochi chilometri dal ristorante.

Il The Bureu for National Vigilance Against Antisemitism ha condannato l’incidente e lo ha definito ispirato all’odio nei confronti degli ebrei. «Di qualsiasi natura sia l’oggetto: proiettile o pietra che sia, il BNVCA considera questo gesto come un atto antisemitico» questa la dichiarazione di Sammy Ghozlan il presidente dell’associazione, secondo JSSnews.

Nello scorso luglio eventi simili sono avvenuti a Roma. Alcuni negozi erano stati marchiati con la croce uncinata. Da quel momento la Digos sta indagando sui gruppi di estrazione neofascista. Gli inquirenti pensano che le manifestazioni di odio possano essere causate dalla forte risonanza mediatica del conflitto israelo-palestinese.

Per riportare la convivenza a livelli accettabili, è necessario uscire da questa linea d’ombra. L’Europa deve farsi portatrice dei valori di tolleranza e convivenza e avventurarsi in quegli stati divenuti il cuore di tenebra di una democrazia barcollante insidiata da movimenti politici populisti ed estremisti. Compito non facile date le numerose divisioni.