Vicenza, corteo contro Israele alla Fiera del Gioiello. Scontri dei manifestanti con la polizia Cinque denunciati. Feriti poliziotti

Italia

di Redazione

Scontri e atti di violenza la mattina del 20 gennaio a Vicenza, in occasione dell’esposizione “Vicenza Oro”, uno degli eventi fieristici più importanti della stagione per l’industria locale e internazionale, dove il gioiello italiano è campione d’Europa e nel mondo. Preso di mira dagli attivisti dei centri sociali il padiglione dedicato a Israele, che hanno ingaggiato uno scontro con la polizia per cercare di sfondare il cordone di sicurezza.

Numerose le bandiere della Palestina e i cartelli con su scritto «Blocchiamo Israele», «Stop war» e «Free Palestine». I manifestanti, hanno chiesto stop della guerra in Medio Oriente e l’annientamento di Israele, lanciando candelotti di lacrimogeni per confondere i poliziotti, che durante gli scontri sono rimasti feriti. Per tentare di respingere l’assalto, i poliziotti si sono avvalsi anche dell’uso degli idranti.

VIDEO Scontri al corteo contro Israele tramanifestanti e polizia

Nei disordini, scoppiati dopo che gli attivisti avevano deviato dal percorso autorizzato, forzando un cancello della Fiera, sono rimasti feriti o contusi 10 agenti. Solo uno di loro in modo più preoccupante, a causa dello scoppio di una bomba carta. Nove di loro sono del Reparto mobile di Padova, uno della Digos di Venezia. I manifestanti, circa 500, muniti di petardi, pesanti scudi e strumenti di attacco. Secondo il sindacato di polizia Fsp, gli ordigni artigianali contenevano anche schegge metalliche. Qualche contuso anche tra i dimostranti. Cinque di loro sono stati denunciati, ma dalle immagini della Digos, e da quanto riportano i media, si potrebbe arrivare ad altre identificazioni. Il cordone di sicurezza coordinato dalla questura e dal prefetto ha impedito conseguenza più gravi, che sarebbero state inevitabili nel caso i facinorosi fossero riusciti ad entrate nello spazio dell’esposizione. La notizia della guerriglia urbana anti-israeliana ha fatto il giro del mondo ed è stata ripresa dai maggiori media internazionali.

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Il 20 gennaio, la Questura ha emesso una nota, come riportato da Vicenza Today, annunciando che la manifestazione organizzata dal centro sociale Bocciodromo di Vicenza si sarebbe svolta dalle 10 alle 13, con partenza da via Rossi. La manifestazione, che prevedeva un corteo dei Centri Sociali del Nord Est, è stata oggetto di prescrizioni da parte del Questore di Vicenza a causa delle intenzioni dichiarate dai promotori su vari social, in particolare l’intenzione di «arrivare alla fiera per bloccare il padiglione israeliano». Di conseguenza, è stata stabilita una distanza adeguata dal quartiere fieristico, con la conclusione prevista presso l’anfiteatro di via Baracca. Le prescrizioni sono state discusse e condivise durante una specifica riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. Nonostante tali misure di sicurezza, i manifestanti non si sono fermati, provocando scontri e disordini durante lo svolgimento della manifestazione.

 

REAZIONI DI CONDANNA BIPARTISAN

Reazioni di condanna bipartisan sono giunte dal mondo politico in seguito agli scontri di ieri mattina, 20 gennaio. Le reazioni sono state durissime e numerose, definendo l’evento un’azione premeditata e le violenze ingiustificabili. (Tutte le reazioni ora per ora, leggi QUI).

Dal mondo ebraico, Emanule Fiano ha commentato gli scontri a Vicenza, sottolineando che cercare di impedire la partecipazione dello Stato di Israele a una fiera internazionale fa parte di un percorso pericoloso. Ha distinto la legittima critica alle scelte di governo dal negare il diritto di esistenza a Israele, definendo il passo dalla critica alla discriminazione breve e inaccettabile: «Gli scontri di Vicenza, il tentativo di impedire che lo Stato di Israele possa partecipare ad una fiera internazionale, sono un pezzo di un percorso molto pericoloso e drammatico che vuole mettere lo Stato di Israele tutto, in un angolo ed accusarlo di ogni colpa possibile per tutto quello che sta succedendo».

 

Stefano Parisi, presidente dell’Associazione SetteOttobre, ha condannato gli episodi affermando che costituiscono un grave episodio di intolleranza ed antisemitismo. Parisi ha evidenziato un aumento degli episodi antiebraici in Italia dal 7 ottobre, chiedendo un chiaro segnale da parte delle forze politiche contro l’antisemitismo: «Chiediamo a tutte le forze politiche un segnale chiaro, senza più ambiguità, contro l’antisemitismo e le sue menzogne, per difendere il diritto di Israele all’autodifesa e alla tutela della propria sicurezza contro la barbarie di Hamas. Chi ha a cuore i valori e i principi della democrazia, del diritto, della giustizia, del rispetto dei diritti umani oggi non può che difendere Israele».

 

Nel mondo politico bipartisan italiano, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha manifestato solidarietà agli agenti aggrediti, elogiando la gestione professionale delle forze di polizia. Il sindaco di Vicenza, Giacomo Possamai, ha condannato le scene di violenza, sottolineando l’importanza del diritto di manifestare, ma condannando chi usa la violenza.

 

Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha definito grave e ingiustificabile quanto accaduto a Vicenza, chiedendo una condanna netta e unanime per gli atti di violenza e antisemitismo. Anche il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana, ha condannato gli atti e auspicato che i responsabili ne rispondano in sede giudiziaria.

 

Il Partito Democratico ha evidenziato i danni della criminalizzazione di Israele e la diffusione di pulsioni antisemite. Alcuni esponenti di altri partiti, come Azione e Fratelli d’Italia, hanno espresso solidarietà alle forze dell’ordine e condannato la violenza contro Israele. Infine, la Lega ha etichettato gli scontri come opera di provocatori di professione, condannando coloro che rifiutano la civile convivenza e le regole della democrazia.

 

Sempre nel pomeriggio di ieri, 20 gennaio, c’è stato un corteo pacifico promosso dalla comunità palestinese e da Rifondazione Comunista: bandiere e slogan contro Israele e gli Usa, ma per fortuna nessun momento di tensione.

 

L’ESPOSIZIONE VICENZA ORO

Oltre 1.300 brand espositori, di cui 40% esteri, 600 i buyer internazionali ospitati da 72 Paesi: sono i principali numeri della 70esima edizione di Vicenza Oro January – The Jewellery Boutique Show, la manifestazione organizzata da Italian Exhibition Group che ha aperto i battenti nel quartiere fieristico di Vicenza il 19 gennaio e terminerà martedì 23 gennaio. Dalle pietre preziose ai semi componenti, dalle creazioni di alta gioielleria al prodotto fashion e di tendenza, fino alle soluzioni di design più innovative per packaging e visual merchandising e ai macchinari più avanzati per il settore, Vicenza Oro è luogo di networking globale, che coniuga innovazione, informazione e formazione per l’intera filiera orafa.