Una piccola, importante Comunità

Italia

Claudio Calderoni è da maggio il nuovo presidente della Comunità ebraica di Ancona. È un ritorno, dopo gli anni della presidenza di Franca Ascoli, avendo già rivestito la carica in precedenti mandati.
Sono passati molti anni ma il suo entusiasmo non è venuto meno, nonostante le difficoltà che una piccola Comunità come quella di Ancona (120 persone, 7 consiglieri sempre molto impegnati) deve affrontare ogni giorno. È una Comunità ben inserita nel contesto cittadino, amata e rispettata, come dimostra anche il recente progetto europeo “Chaim – sentieri ebraici” (di cui diamo notizia nello Speciale), presentato ad Ancona al teatro delle Muse in un convegno il 20 settembre, alla presenza delle maggiori autorità cittadine. È dunque in quest’occasione, proprio alla vigilia di Kippur, che Mosaico incontra il presidente Calderoni.


Dice Calderoni: “La Comunità cerca di essere sempre presente nella vita cittadina, come appunto oggi a questo convegno e all’inaugurazione del Campo degli ebrei sul monte Cardeto, ormai completamente restaurato e restituito alla città in tutta la sua importanza. Un cimitero senz’altro unico al mondo per l’epoca delle sue steli e la posizione sul mare. Del resto le occasioni ufficiali non mancano. In occasione della Giornata europea della cultura ebraica, il 2 settembre, abbiamo avuto la visita ufficiale del ministro Rutelli alla sinagoga di Senigallia, aperta insieme a quelle di Ancona, Pesaro e Urbino in quella giornata di “Porte aperte”. Si è trattato per noi di una visita importante – un po’ un’improvvisata, comunicataci all’ultimo momento – che ha avuto anche un risultato concreto, la promessa del ministro del rifinanziamento della legge 175, quella stessa che sta permettendoci di restaurare alcuni arredi del tempio grande di Ancona”.

Dunque una Comunità funzionante?
Ci piacerebbe poterlo dire. Siamo però in pochi, abbiamo aumentato il numero dei consiglieri nelle recenti elezioni da 5 a 7 senza però risolvere i problemi di fondo: molti vorrebbero darci una mano, DEC compreso, ma spesso non abbiamo nessuno che possa seguire i progetti proposti. Ci poniamo ogni giorno il problema della continuità e del futuro della nostra Comunità, la cui presenza continua ad essere importante nelle Marche.

Non è dunque un caso se il presidente Calderoni nel suo intervento al convegno “Chaim – sentieri ebraici” ha affermato che il progetto è per la Comunità particolarmente significativo: “Lo è verso l’interno – ha detto – perché la nostra Comunità, anche in questo, trova motivi di identità e di appartenenza, le ragioni forti dello stare insieme; lo è verso l’esterno rispetto alle tante aspettative e al lavoro che ci aspetta nel dialogo con le comunità locali nel contributo che la cultura ebraica può dare al contesto culturale generale”.