Il consiglio comunale di Torino

Torino antisionista: il consiglio comunale vota un ordine del giorno contro Israele. E su Facebook parte una petizione di protesta al sindaco Appendino

Italia

di Redazione
Il Consiglio comunale di Torino ha approvato, con 27 voti favorevoli e 1 contrario, un ordine del giorno “riguardante la difficile situazione dei cittadini palestinesi nei territori occupati, con particolare attenzione alla Striscia di Gaza”, chiaramente di critica alle “politiche di occupazione israeliane”. Nel documento il consiglio comunale fa appello alla comunità internazionale per “fare assumere ad Israele, quale Paese occupante, la responsabilità per il trattamento della popolazione civile” e al governo italiano e all’Ue “di sospendere la fornitura di armi e attrezzature militari ad Israele, come già più volte richiesto dall’organizzazione umanitaria Amnesty International”.

Il documento, presentato da Eleonora Artesio (Sinistra in Comune) e Daniela Albano (M5s), è passato con i voti a favore della maggioranza pentastellata, della stessa Artesio, di Francesco Tresso (Lista Civica per Torino) e di due esponenti Pd, l’ex vicesindaco Elide Tise e Monica Canalis. Unico contrario il leghista Fabrizio Ricca, che in un articolato intervento smonta pezzo per pezzo quanto riportato nell’ordine del giorno. Una posizione ambigua, quella del gruppo dem: quasi tutti i consiglieri al momento del voto sono fuori dall’aula, compresi il capogruppo Stefano Lo Russo e Piero Fassino; restano in Sala Rossa solo Tisi e Canalis che si esprimono favorevolmente “a causa di un malinteso e di un difetto di comunicazione” afferma successivamente Lo Russo, secondo il quale “nel testo approvato vengono espresse considerazioni su Israele che non possono essere condivise e che non rappresentano la nostra posizione politica”.

Il testo dell’ordine del giorno contro Israele

“Il provvedimento – recita una nota nel comune di Torino -nel ricordare che dal 30 marzo scorso sono già oltre cento i civili palestinesi uccisi dalle forze armate israeliane durante le manifestazioni provocate dall’apertura della nuova ambasciata statunitense a Gerusalemme, chiede che la comunità internazionale si adoperi, in base al diritto internazionale umanitario, per fare assumere ad Israele, quale Paese occupante, la responsabilità per il trattamento della popolazione civile.

L’ordine del giorno propone, anche, al Governo italiano e all’Unione Europea di sospendere la fornitura di armi e attrezzature militari ad Israele, come già più volte richiesto dall’organizzazione umanitaria Amnesty International.

Il documento chiede, infine, ai governi europei ed alle ONG di promuovere la realizzazione di un canale umanitario con lo scopo di fornire farmaci e materiale medico agli ospedali locali per supportarli nella cura degli abitanti della Striscia di Gaza.

Firma la petizione al sindaco su Facebook

Su Facebook Emanuel Segre Amar ha lanciato una lettera aperta al sindaco di Torino Appendino, che in due ore ha raggiunto  più di 100 firme.

Signora sindaco Appendino,

abbiamo letto della mozione approvata l’altro giorno dalla sua maggioranza al consiglio comunale di Torino, in suo assenza (ma lei sapeva che la mozione era all’ordine del giorno, aveva avuto modo di leggerla perché presentata alcune settimane prima ed aveva certamente il potere politico di farla respingere). E’ un testo indegno, zeppo di menzogne. Per esempio:

– non è vero che le proteste organizzate da Hamas, movimento riconosciuto terrorista dalle maggiori organizzazioni internazionali, fossero “pacifiche”. Numerosissime immagini e filmati mostrano come i manifestanti facessero da copertura a commando armati di esplosivi, bottiglie molotov, armi da taglio e da fuoco che hanno provato a usare contro i militari israeliani di guardia alla frontiera

– non è vero che l’esercito israeliano abbia “represso” le manifestazioni, che non hanno avuto ostacoli se non quando esse hanno cercato di sfondare la recinzione del confine dello stato di Israele, con l’intento dichiarato di rapire e uccidere gli abitanti dei villaggi frontalieri difesi dall’esercito israeliano.

– non è vero che l’uso della forza da parte dei militari israeliani sia stato “smisurato”; esso anzi si è rivolto solo contro i terroristi coperti dai manifestanti, cercando in tutti i modi di non colpire se non i violenti. Dati e biografie dei morti sono stati pubblicati dai media internazionali e da essi si evince che fra essi non vi erano quasi donne e minori, ma solo maschi in età militare e che il 90% circa apparteneva alle formazioni terroriste di Hamas e dei suoi simili.

– non è vero dunque che l’autodifesa si sia rivolta “contro la popolazione civile”

– non è vero infine che Israele sia “paese occupante” di Gaza, da cui si è ritirato volontariamente dieci anni fa.

Queste e altre bugie insieme con le omissioni significative (Hamas non è mai citata, non si parla dei missili e delle armi incendiarie, non si cita mai il terrorismo), fanno sì che il Consiglio comunale di Torino, con la sua assenza e quella altrettanto sbagliata di buona parte dell’opposizione, abbia approvato una mozione di sostegno a una forza terrorista che, come mostrano molte immagini e filmati, ha scelto la svastica come propria insegna. Questa presa di posizione, per quanto irrilevante sul piano pratico, costituisce una vergogna per una città medaglia d’oro della Resistenza e un insulto per gli ebrei i quali sanno per dolorosa esperienza come l’antisionismo sia solo una maschera dell’antisemitismo.

A tutela della sua immagine personale e della dignità della città che amministra le chiediamo di dissociarsi pubblicamente dall’indegna mozione che sconsideratamente è stata approvata da Consiglio Comunale

Per firmarla collegarsi al profilo di Emanuel Segre Amar.