Kippah

Rabbino minacciato a Genova con un cacciavite. Un appello contro l’odio e l’intolleranza

Italia

di Redazione
«Care e cari, sono appena stato oggetto di un’aggressione antisemita prima verbale e poi con minaccia di lesione fisiche (con un oggetto tipo cacciavite). Il tutto davanti a testimoni peraltro. Polizia e Digos sono intervenuti. Il trigger è stato il mio passaggio con la kippah in testa. Sono integro ma un po’ sotto shock. Siccome abbiamo spesso notato come si tende a sminuire la gravità della situazione, vi invito a diffondere la notizia. Che si sappia cosa sta succedendo, anche grazie al clima di pregiudizio che è attualmente alimentato contro Israele e tutta la popolazione ebraica. Rav Haim».

È quanto si legge sulla pagina Facebook di Haim Fabrizio Cipriani, il rabbino minacciato di morte con un cacciavite e insultato in quanto «ebreo». L’episodio inquietante si è svolto nel pomeriggio di lunedì 27 novembre in via Lomellini, in pieno centro storico di Genova. Il Rav, per fortuna uscito incolume, ha dovuto chiedere l’intervento della polizia per difendersi da un uomo, identificato dai media come un clochard, che lo ha minacciato mentre camminava per strada indossando a kippah. L’aggressore, visibilmente alterato, ha anche estratto dalle tasche un cacciavite, gridando a Cipriani: «Vai via sporco sionista di m…, sennò ti apro».

Le forze dell’ordine sono immediatamente intervenute sul luogo, bloccando l’aggressore, un genovese di 58 anni, che è stato denunciato a piede libero per minacce aggravate. Gli è stata contestata anche l’aggravante degli insulti razziali, secondo quanto previsto dalla legge Mancino.

«È stata davvero una brutta esperienza – ha spiegato Cipriani – perché in generale, ma soprattutto a Genova, si respira un brutto clima di odio verso di la popolazione ebraica. E quanto accaduto ne è una dimostrazione. Non mi sono spaventato, ma sono indignato per quanto ho subito».

È importante evidenziare che l’aggressione subita non è solo un fatto isolato, ma riflette un clima di odio verso la comunità ebraica che, purtroppo, si respira a tutte le latitudini. La denuncia di Cipriani è un segnale di allarme che non va ignorato, poiché simili atti di intolleranza vanno contrastati con determinazione. Con le sue parole Rav Haim invita alla diffusione di questo episodio per sensibilizzare l’opinione pubblica e contribuire a combattere il pregiudizio e l’odio, perché insieme si può fare la differenza.