Dov Moran

«Per fare innovazione ci vuole tanto studio e impegno, e un po’ di sana follia»: parola dell’inventore della chiavetta USB

di Ilaria Myr
«Il progresso esiste da sempre: dai tempi dell’homo sapiens, l’essere umano ha fatto dei passi in avanti, facendo scoperte che hanno portato a evolversi e migliorare la propria vita. E questo continua a fare la tecnologia: ogni invenzione che viene ideata, è destinata poi a essere soppiantata da una ancora più avanzata. E fra 200 anni probabilmente nessuno saprà chi l’inventore della chiavetta USB …..». A pronunciare queste parole è proprio quell’inventore di quel device di cui oggi nessuno può fare a meno, l’israeliano Dov Moran, intervenuto il 29 settembre alla VI edizione del Festival delle Trasformazioni di Vigevano, dedicato quest’anno al tema “Digital & Green – Il futuro dell’oggi”. Ad ascoltarlo, nell’Auditorium San Dionigi, una folta platea di studenti di scuole superiori della città.

Laureato al Technion di Haifa, Moran è un imprenditore di grande successo, tanto da essere stato inserito, in un recente sondaggio del New York Post sui principali inventori contemporanei, ai primi posti, insieme a Elon Musk e Bill Gates.

«Non sono un genio, non vengo da una famiglia ricca, e provengo da un paese molto piccolo, Israele – precisa -. Sono quindi la dimostrazione vivente che importanti invenzioni possono arrivare da chiunque».

Dov Moran al Festival delle Trasformazioni di Vigevano

 

A monte, però, ci vuole uno spirito imprenditoriale, che spinge ad andare oltre gli ostacoli, e un po’ di sana follia. «Mio nonno, in Polonia, era un imprenditore – spiega -. Dopo l’invasione nazista, capì che per lui e la sua famiglia era meglio andarsene e deciso di fuggire nell’allora Palestina mandataria, lasciando tutti i suoi averi, pur di andare oltre l’ostacolo. Io sono qui grazie allo spirito imprenditoriale di mio nonno». Questo spirito imprenditoriale, spiega a Mosaico, che è parte dell’identità ebraica, «perché per 2000 anni gli ebrei non potevano svolgere molti lavori, quindi per vivere dovevano reinventarsi. Hanno dovuto sopravvivere e solo chi ha spirito imprenditoriale ci riesce. Per questo in tutto il mondo ebrei sono imprenditori fortissimi».

In un discorso molto ‘inspiring’, Moran ha raccontato alcuni aneddoti curiosi del suo percorso che lo ha portato, dopo avere lavorato otto anni nel reparto tecnologico della Marina israeliana, a fondare la sua azienda, la M-Systems, nel 1989. «All’epoca non c’erano start-up, non esistevano finanziamenti, e quando ho creato la mia azienda, non sapevo neanche quale fosse il suo core-business – spiega -. Ma spesso, si dice, ci si deve buttare nel mare per imparare a nuotare, no? Oggi, dopo anni, di lavoro e continui miglioramenti, è una compagnia che vale 1 miliardo di dollari».

Attenzione, però, ammonisce i ragazzi: ci vogliono anni di studi e di impegno per raggiungere i traguardi. «Inventare è difficile: mi ci sono voluti anni di studio e decine di invenzioni anni di studi prima di arrivare all’idea della chiavetta Usb».

La nascita della chiavetta Usb

Ma come è nata questa idea? «Lavoravamo nel business dei flash data – racconta a Mosaico -. Un giorno sono andato a New York per una presentazione al Nasdaq. L’avevo, come faccio sempre, sistemata durante il volo, ma non avevo chiuso bene il computer. Risultato: quando sono arrivato nella sala il computer non si accendeva e, all’epoca, per ricaricarlo ci voleva molto tempo. Ero davanti a 200 persone che aspettavano la mia presentazione, ma tutti i dati che dovevo presentare erano dentro: non potevo recitarli a memoria – non li sapevo e qualsiasi errore avessi fatto, essendo quotati in Borsa, sarebbe stato fatale -e non potevo fare scena muta. Per fortuna, dopo i primi attimi di panico, è ripartito. Ma in quel momento mi sono promesso che non sarei mai più sarei a fare una presentazione senza una copia in tasca. Quello è stato il momento della rivelazione». Utilizzando dunque tecnologie che già esistevano, Moran ha creato un device per soddisfare quell’esigenza di memoria mobile, di piccole dimensioni. Era il 5 aprile del 1999 quando Dov Moran depositò il primo brevetto di una Usb Flash Drive: aveva 8 megabyte di spazio d’archiviazione e fu messa in commercio, il 15 dicembre dell’anno successivo, dall’Ibm.

Di necessità virtù, dunque, come ci ha dimostrato anche la pandemia da Covid-19, che ha cambiato radicalmente il mondo del lavoro e dello studio. In molti ambiti, però, c’è ancora molto da fare -, primo fra tutti la scuola. «Le scuole sono luoghi in cui si erogano conoscenze – spiega -. Ma oggi che, grazie a internet e alla tecnologia, si può imparare quello che si vuole quando si vuole, questo ruolo è ormai superato.  Gli insegnanti non dovrebbero insegnare, ma essere dei mentori, che trasmettono valori e li spingono a esplorare da soli, a capire l’umanità e a lavorare insieme. Certo, ci vorrà del tempo perché in ogni sistema basato su tanti anni di esperienza è difficilissimo portare un cambiamento radicale. Ma non c’è scelta: ci arriveremo».

Chi è Dov Moran

Dov Moran è nato a Ramat Gan, in Israele, da una famiglia di sopravvissuti all’Olocausto immigrati in Israele dalla Polonia.  Il suo interesse per la tecnologia era evidente fin dai tempi della sua infanzia. All’età di dieci anni ordinava componenti elettronici e parti di orologi digitali dalla rivista MAD, con l’intenzione di creare nuovi dispositivi migliorati, tuttavia, come ha poi testimoniato, non sono stati raggiunti risultati significativi. Negli anni successivi, la sua curiosità e il suo talento iniziarono a portare a scoperte. Ottiene la laurea in Ingegneria Elettrica (con lode) presso il Technion – Israel Institute of Technology di Haifa. Fu allora che decise di “fondare una propria azienda”.[2]

Prima di diventare imprenditore, Moran ha servito nella Marina israeliana per sette anni ed è stato comandante del suo dipartimento di microprocessori avanzati. Nel 1989 fonda la M-Systems, pioniere nel mercato dell’archiviazione dati flash. L’azienda ha inventato l’unità flash USB (DiskOnKey), il FlashDisk (DiskOnChip) e molti altri dispositivi di archiviazione dati flash innovativi. Sotto la guida di Moran, M-Systems è cresciuta fino a raggiungere un fatturato di 1 miliardo di dollari in 18 anni e alla fine del 2006 è stata acquisita da SanDisk Corp (NSDQ: SNDK) per 1,6 miliardi di dollari.

Dopo la vendita di M-Systems, Moran ha fondato Modu, un’azienda con un nuovo concetto di telefono modulare, che alla fine ha venduto i suoi brevetti a Google nel 2011. Durante la sua permanenza in Modu, Moran è stato anche presidente di Tower Semiconductor, uno sviluppatore e produttore di semiconduttori e circuiti integrati. Durante il suo mandato, ha trasformato l’azienda in difficoltà verso la redditività. Moran è stato anche presidente di Biomas, uno sviluppatore di prodotti farmaceutici.

Nel 2015 fonda Grove ventures, un fondo di venture capital da 100 milioni di dollari che investe principalmente in startup in fase iniziale con tecnologie all’avanguardia come semiconduttori, sensori, intelligenza artificiale e digitale Salute.

Pluripremiato nel mondo, con diverse lauree honoris causae, è anche autore del libro 100 Doors. An introduction to entrepreunership(per ora disponibile sono in inglese).