La sinistra italiana e Israele

La Comunità ebraica incontra
Fiamma Nirenstein, Paolo Mieli, Stefano Jesurum.
Lunedì 11 marzo, aula magna della Scuola

I rapporti tra Israele e la sinistra italiana  hanno vissuto dal dopoguerra a oggi momenti altalenanti.  Durante il periodo della Resistenza e nei primi anni della Repubblica, socialisti, azionisti e comunisti tifarono apertamente per Israele. D’altronde numerosi ebrei militavano nelle file dei partiti di sinistra, da Umberto Terracini (presidente dell’Assemblea Costituente) a Leo Valiani ed Emilio Sereni.

E così, quando il 7 gennaio 1946, il motoveliero «Enzo Sereni», carico di ebrei, prese il largo dal porto di Vado Ligure in direzione di Eretz Israel, a scortarlo sul molo c’erano gli ex partigiani che avevano combattuto in montagna e nelle città.

Nel dopoguerra il Pci stampò dei manifesti in cui si invitavano militanti e simpatizzanti a raccogliere fondi a favore degli ebrei e, nel 1948, dopo la nascita di Israele, Terracini chiese immediatamente – a nome del suo partito – il riconoscimento del nuovo Stato da parte dell’Italia. Il leader del Psi Pietro Nenni poi esaltava il  kibbùtz come esempio di socialismo realizzato.

A partire dal 1952, l’appoggio acritico dell’Urss alla causa palestinese, provocò un brusco mutamento nelle posizioni della sinistra, in particolare del Pci, che culminarono nel 1967 con la condanna della “guerra dei Sei giorni” e proseguirono negli anni seguenti, trovando una sponda nel Psi di Bettino Craxi e nella stessa Dc, schierati su posizioni filo-arabe, e un argine a favore di Israele soltanto nei repubblicani di Ugo La Malfa e nel partito radicale di Marco Pannella.  Per gli ebrei italiani come per tutti gli ebrei il rapporto con Israele è imprescindibile. Molte e svariate sono le vicende umane e politiche di vari ebrei di sinistra nel Dopoguerra, delusi dall’appoggio sempre più marcato del Pci e delle forze extra-parlamentari agli Stati arabi e alla politica sovietica anti-israeliana.  Si tratta di storie tormentate, perché fin dagli albori del movimento socialista gli ebrei erano stati tra i più ferventi sostenitori della nuova ideologia.

Di questo e di altro parleremo lunedì 11 marzo alle 20.30 con Fiamma Nirenstein (Giornalista e Parlamentare),  Paolo Mieli (Presidente RCS libri), Stefano Jesurum (Giornalista del Corriere della Sera) presso l’Aula  Magna “A. Benatoff” della Scuola Ebraica di Milano – Via Sally Mayer 4/6.

(Serata riservata agli iscritti alla Comunità ebraica)