Il Sindaco Sala paragona Greta Thunberg ad Anne Frank: sconcerto della Comunità Ebraica

Italia

di Redazione

“Penso che Anne Frank sia stata un’anticipatrice della presenza femminile in così giovane età. Viene naturale pensare a Greta Thunberg, perché sono due storie di coraggio enorme in cui si parte dalla cosa più semplice che c’è e si arriva a un risultato simile”. Queste parole sono state pronunciate  dal sindaco di Milano Beppe Sala, ai microfoni di Rai Documentari, durante le riprese al Piccolo Teatro dell’anteprima del docu-film #AnneFrank. Vite parallele, che sarà trasmesso sabato 23 gennaio in seconda serata su Rai Uno.
Immediata la risposta del Consiglio della Comunità ebraica di Milano.

 

Il Consiglio della Comunità Ebraica di Milano esprime grande preoccupazione
per l’intervista rilasciata ieri mattina dal Sindaco Beppe Sala.

Come altre autorevoli e rappresentative voci milanesi, il nostro Primo Cittadino era appena uscito dal Piccolo Teatro, dove si sta registrando l’anteprima del docu-film #Anne Frank. Vite parallele, che andrà in onda su Rai1 nell’ambito degli eventi legati al Giorno della Memoria.

Le “vite parallele” di cui si parla nel film sono quelle di altre bambine, ragazze e adolescenti ebree che ebbero un destino tragicamente simile a quello di Anne, salvo il fatto di essere miracolosamente sopravvissute allo sterminio.
Perché dopo aver sopportato l’esclusione e il declassamento per legge a cittadini di razza inferiore, gli ebrei di tutta Europa, di ogni età e censo, cominciarono a essere braccati, arrestati e deportati, destinati all’annientamento, nelle fabbriche della morte costruite per loro nel silenzio del mondo.

Anne Frank scrisse il suo Diario per non impazzire durante i più di due anni di permanenza nel nascondiglio, per fingere di avere un’amica alla quale confidare i propri pensieri, le proprie ansie, le paure ma anche le sue speranze e il sogno di un mondo migliore per tutti, in cui essere libera e giornalista.

Aveva un dono, le è stato strappato insieme alla vita per un progetto di sterminio e non seppe mai che le sue parole avrebbero raggiunto con tanta potenza milioni di suoi coetanei.

Che oggi il Diario sia diventato un simbolo, lo si deve infatti esclusivamente al caso, al fatto che il padre di Anne sia sopravvissuto a tutta la sua famiglia, che sia tornato ad Amsterdam e che la sua fedele segretaria avesse conservato il diario di sua figlia.

Non è stata una decisione semplice farlo pubblicare e preservarne l’integrità in tutti questi anni.

Abbiamo già assistito alla banalizzazione e allo spregio di Anne Frank e di ciò che rappresenta, assistiamo tutti i giorni all’inaccettabile e reiterata violenza che popola il web nei confronti della Senatrice a vita Liliana Segre, alla quale va tutto il sostegno della nostra Comunità. Proprio a lei, vita parallela a quella di Anne, italiana, deportata a Auschwitz- Birkenau a 13 anni, dalla Stazione Centrale di Milano…

Come può essere sfuggito al nostro Sindaco che nulla di tutto questo è paragonabile al coraggio di una ragazzina amata, libera e idealista come Greta Thunberg che si è messa con il suo cartello all’angolo di una strada della sua città sperando di scuotere le coscienze?

Se i concetti e le parole che vengono espressi dai nostri rappresentanti su un tema così complesso come la Shoah non vengono ben soppesati,  gli sforzi di una vita dei testimoni come Nedo Fiano, Goti Bauer, Sami Modiano, Piero Terracina, Shlomo Venezia e la stessa Liliana Segre (solo per citarne alcuni) andranno perduti. Affogheranno sempre di più nella banalità dell’istante, in cui la storia si azzera e il passato si cancella.

Vogliamo credere che le dichiarazioni rilasciate dal nostro Sindaco siano state solo un increscioso inciampo e che lui stesso saprà smentirlo al più presto.

 

La replica del Sindaco di Milano Beppe Sala

Al Presidente
Comunità ebraica di Milano
Dott. Milo Hasbani
Lettera inviata via e-mail

Caro Presidente,
sono a scriverLe in relazione ad alcune polemiche sorte a causa di un’agenzia di stampa uscita nella serata di ieri, a seguito della mia visita alla camera di Anna Frank, ricostruita presso il Piccolo Teatro per la registrazione del film documentario #Anne Frank, vite parallele.
È più che evidente che non ci fosse la volontà da parte mia di fare un paragone, che del resto non avrebbe alcun senso, tra il dramma della Shoah e le vicende politiche dell’oggi.
Si parlava di coraggio di giovani donne e il giornalista mi ha portato sull’attualità, facendo un riferimento a Greta.
Lo ribadisco con chiarezza: il dramma della Shoah è tragicamente unico e non esiste paragone possibile.
Sono sempre più che disponibile a un confronto relativamente alla mia azione politica e sono orgoglioso di poter rimarcare la grande e profonda attenzione che abbiamo dimostrato in questi cinque anni per la Memoria della Shoah, con azioni e non solo con parole (solo per citarne alcune: l’avvio del progetto delle pietre d’inciampo, la valorizzazione del Giardino dei Giusti al Monte Stella, le visite e la valorizzazione del Memoriale della Shoah, il grande progetto Milano è Memoria, la marcia con Liliana Segre, la testimonianza a Palazzo Marino di Piero Cividalli, ultimo superstite Italiano della Brigata Ebraica), oltre al rispetto che ho sempre portato e sempre porterò alla Comunità e alla cultura ebraica, parte fondante ed essenziale della nostra comunità milanese.
Con i più cordiali saluti
Giuseppe Sala
Milano, 22 gennaio 2021