Il reato di negazionismo è legge: previsto da 1 a 6 anni di reclusione

Italia

Con 237 voti a favore, 5 contrari e 102 astenuti l’aula della Camera ha approvato in via definitiva in terza lettura la proposta di legge ritrasmessa dal Senato che introduce nell’ordinamento il reato di negazionismo.

Il testo approvato mercoledì 8 giugno a Montecitorio prevede la reclusione fino ad un anno e sei mesi o la multa fino a 6.000 euro per chi propaganda idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.

La reclusione andrà da sei mesi a quattro anni per chi, in qualsiasi modo, istiga a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Viene, quindi, vietata ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo che abbia tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi: chi vi parteciperà rischierà sei mesi a quattro anni di prigione, che passeranno da uno a sei anni per chi quelle associazioni promuove o dirige.

È quindi prevista nell’ordinamento penale la reclusione da 2 a 6 anni, nei casi in cui la propaganda, l’istigazione e l’incitamento si fondino “in tutto o in parte sulla negazione della Shoah o dei crimini di genocidio, dei crimini contro l’umanità e dei crimini di guerra” come vengono definiti dallo Statuto della Corte penale internazionale.