I ‘bambini’ di Sciesopoli tornano a Selvino per onorare il luogo dove tornarono alla vita

Italia

di Redazione
Come già accaduto nel 1983 e nel 2015, arriveranno nei prossimi giorni a Selvino alcuni degli ospiti di Sciesopoli (dal 1945 al 1948) e le famiglie dei bambini orfani ebrei scampati alla Shoah, che fra il 5 e il 9 di maggio parteciperanno ad attività ed eventi legati alla colonia in cui fra il 1945 e il 1948 furono ospitati 800 bambini scampati alla Shoah.

Saranno circa 60 persone provenienti per la maggior parte da Israele ma anche da Gran Bretagna, USA e Canada; tra questi anche 5 persone che allora erano bambini (‘Bambini di Sciesopoli’): Moshe Aran, Zvi Pelts Dotan, Israel Droblas, Michael Weisbach e Nitza Sarner Zeiri.

Nitza è la figlia di Moshe Zeiri, soldato della Brigata Ebraica che fu il direttore della colonia in quegli anni; all’età di 6 anni, insieme alla madre Yeudith raggiunse il padre e così conobbe molti dei bambini che passarono da quel luogo di rinascita.

Moshe Aran è un ebreo nato nel 1931 che nel 1945 lasciò la Romania occupata dai russi per emigrare in Eretz Israel ed arrivò a Sciesopoli della quale ricorda sopratutto il corso di falegnameria perché, nei loro mesi di permanenza, tutti dovevano imparare un mestiere; la nave che lo portava in Palestina si arenò ad Haifa e lui rimase per 1 anno nel campo profughi di Cipro prima di raggiungere la Terra Promessa; in Israele è poi diventato pilota d’aereo e proprio nell’Aeronautica Militare ha conosciuto sua moglie. Moshe era una delle circa 80 persone che vennero a visitare Sciesopoli nel 1983.

Zvi Pelts Dotan proviene da una città nel sudest della Polonia che durante la guerra venne prima occupata dai nazisti e poi dall’Armata Rossa; la sua famiglia venne deportata in Siberia dove visse in un lager fino al 1941 quando venne liberata per raggiungere il Kazakistan dove visse fino al termine della guerra; nel loro viaggio verso Israele passarono da Salisburgo e Milano; poi Zvi, con i fratelli Dov, Yitzhach e Yossi e la sorella Rivka, arrivò a Sciesopoli che gli apparve come un paradiso; di quel periodo si ricorda soprattutto il fatto di aver imparato a leggere e a scrivere in ebraico. È tornato a Selvino già nel giugno del 2018, insieme a figli e nipoti.

Anche Israel Droblas proviene dalla Polonia; suo padre venne ucciso dai nazisti e lui, con fratelli e sorelle rimase nascosto presso alcune famiglie di contadini; alla fine della guerra con un gruppo di altri ragazzi attraversò a piedi le Alpi fino ad arrivare a Selvino; del suo soggiorno a Sciesopoli ricorda l’atteggiamento caloroso degli abitanti di Selvino ed il viaggio a Milano per vedere alla Scala “Aida” ed il giorno dopo “Carmen”.

Michael Weisbach ha dei ricordi molto vaghi di Sciesopoli perché aveva solo 6 anni quando vi giunse; ricorda la neve, di aver mangiato delle arance provenienti dalla Palestina e di una piccola chiesa lì vicina; quando circa 13 anni fa sua figlia Keren lo convinse a tornare a Sciesopoli, ritrovò e riconobbe con grande emozione quella piccola chiesa.

Il soggiorno in Italia durerà 5 giorni nei quali sono previste varie attività ed eventi: una visita a Bergamo Alta (sabato 6 maggio) per testimoniare il loro affetto verso questa città: nell’aprile del 2020 l’Associazione Children of Selvino (la cui presidente Miriam Bisk, figlia di 2 istruttori a Sciesopoli, sarà presente a Selvino durante l’incontro) ha donato circa 8.000 euro all’Ospedale Papa Giovanni XXIII; un’altra visita (lunedì 8 maggio) al Museo della Stampa di Soncino, dove venne stampata nell’aprile 1488 la prima Bibbia Ebraica completa.

Gli avvenimenti principali avverranno però nella giornata di domenica 7 maggio: al mattino dapprima la visita al Mu.Me.SE, il Museo Memoriale di Sciesopoli Ebraica, inaugurato nel novembre del 2019 all’interno dell’edificio del Comune; quindi nella Sala Consigliare, il Comune di Selvino consegnerà ai 5 Bambini presenti la Cittadinanza Onoraria che venne conferita a tutti gli ex bambini nel gennaio 2021; al termine della cerimonia verrà presentato in anteprima il libro Aspettami e tornerò – Epistolario di Moshe Zeiri che contiene una parte delle numerose lettere che Moshe e sua moglie Yeudith si scrissero tra il 1943 e il 1946, prima appunto che lei lo raggiungesse a Selvino insieme a Nitza; le lettere sono state tradotte dall’ebraico in italiano da Chiara Camarda che già ne aveva tradotte alcune per il libro di Sergio Luzzatto I bambini di Moshe.
Nel pomeriggio appuntamento a Sciesopoli che aprirà i cancelli a questi importanti ospiti che hanno un legame particolare ed unico con questo luogo; ci sarà la Montanara, il Corpo Musicale di Selvino, altri musicisti e i ragazzi dell’Hashomer Hatzair di Milano per festeggiare questo ritorno alla Casa di Sciesopoli.

Martedì 9 invece alla mattina verranno piantati, nel Parco del Castello, 6 alberi dedicati ai 5 Bambini presenti e ad Anna Sternfeld Pavia, membra italiana dell’Associazione Children of Selvino, recentemente scomparsa e nipote di Mario Pavia, l’ingegnere ebreo di Torino che, insieme al collega Gualtiero Morpurgo, allestiva le navi che partivano dalla Liguria con destinazione la Terra Promessa. Nel pomeriggio, prima del ritorno nei luoghi di provenienza, è prevista invece una visita al Memoriale della Shoah di Milano.

Da ricordare anche che durante i 5 giorni sarà possibile visitare, nell’atrio del Comune, la mostra “I disegni dei bambini di Terezin”, a cura dell’Associazione Figli della Shoah.

 

 

Nella foto in alto, l’evento del 2015 per i 70 anni di Sciesopoli