Elio Lannutti, dalla lotta alle banche ai Protocolli dei Savi di Sion. Ascesa di un 5 Stelle

Italia

di Ester Moscati

«Guardate dove stiamo andando a finire. Dovrò espatriare io, in quanto ebreo ? Un senatore dei 5 Stelle cita i Protocolli dei Savi di Sion, l’emblema dei falsi alla base del l’antisemitismo moderno, come fonte per spiegare il controllo bancario. Siamo veramente ad un punto grave. Orribile. Mai toccato prima dal dopoguerra». Questo il commento dell’On. Emanuele Fiano al post del senatore pentastellato Elio Lannutti che così aveva scritto sul suo profilo twitter: “Gruppo dei Savi di Sion e Mayer Amschel Rothschild, l’abile fondatore della famosa dinastia che ancora oggi controlla il Sistema Bancario Internazionale, portò alla creazione di un manifesto: I Protocolli dei Savi di Sion. Suddiviso in 24 paragrafi, viene descritto come soggiogare e dominare il mondo con l’aiuto del sistema economico, oggi globalismo, dei banchieri di affari e finanza criminale”. Il senatore Lannutti, subissato di insulti, scaricato (ma solo a parole) dal suo stesso partito, così si è dissociato da se stesso, “Ieri ho pubblicato un link sui banchieri Rothschild, senza alcun commento. Poiché non avevo alcuna volontà di offendere alcuno, tantomeno le comunità ebraiche od altri, mi scuso se il link ha urtato la sensibilità. Condividere un link non significa condividere i contenuti, da cui comunque prendo le distanze. Ci tengo a sottolineare che non sono, né sarò mai antisemita”. Tuttavia, nonostante le scuse, si ritiene “Vittima della macchina del fango”. Insomma, il complotto resta una ossessione. E continua: “Piuttosto che querelare per la macchina del fango attivata, mi sono scusato, ma se continua la diffamazione, sarò costretto a farlo. Grazie a tutti quelli che conoscono la mia storia e le mie lotte, che non si prestano a dubbi”.

Pubblicare un link su Facebook o su Twitter, senza commento, vuol dire avallarlo. Soprattutto se, come scrive Open Online, la condivisione è stata consapevole, curata e intenzionale.  Ma del resto, molto prima di Facebook, la battaglia di Lannutti contro le banche era già in corso. Almeno dal 1987 quando assunse la presidenza dell’Adusbef (Associazione Difesa Utenti Servizi Bancari, Finanziari, Assicurativi) da lui stesso fondata.

Elio Lannutti, 70 anni, figlio di contadini della provincia di Chieti, in politica dopo una esperienza di emigrazione in Germania e lavoro per 15 anni al Banco di Roma, ex Italia dei Valori, dal 2014 nel Movimento 5 Stelle, già nel giugno del 2018 aveva levato la spada contro il globalismo e la finanza internazionale, auspicando che fossero affondate “le navi delle Ong finanziate da Soros” il finanziere associato alle più svariate teorie complottiste contemporanee – come quella della sostituzione etnica del cosiddetto Piano Kalergi – nemico dei sovranisti.

Alla citazione dei Protocolli come documento comprovante le mire ebraiche sul controllo del mondo, hanno risposto in molti in queste ore: Nicola Zingaretti ha scritto che«le dichiarazioni del senatore Lannutti sui Protocolli dei Savi di Sion sono il punto più basso di questo mix di odio, negazionismo e razzismo che riaffiora sempre più spesso». E per Forza Italia è intervenuta Mara Carfagna: “Ci mancava solo il senatore ignorante e i classici pregiudizi sul complotto ebraico. Che squallore questo M5s che non ha ancora preso le distanze da Lannutti e preteso che chieda scusa per sue farneticazioni”. “Davvero preoccupante che un senatore del partito di governo possa credere alla più classica delle mistificazioni antisemite, smascherata da più di un secolo e per di più ricevere 77 like – aggiunge Lucio Malan -. Ma trovo molto più preoccupante che il Movimento 5 Stelle non abbia sentito il bisogno di prendere le distanze o fare una qualsiasi dichiarazione al riguardo. Un senatore 5S può essere espulso se non obbedisce prontamente alle giravolte programmatiche dei capi, ma se sposa le tesi del più truculento antisemitismo non arriva neppure una smentita. Inquietante!”

«Come vicepresidente del Consiglio e come capo politico del M5s prendo le distanze, e con me tutto il Movimento, dalle considerazioni del senatore Elio Lannutti», ha detto Luigi  Di Maio. Ma non si parla di richiesta di dimissioni.

Intanto, la Presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello ha preannunciato, in una intervista al Corriere della Sera, una denuncia contro Lannutti per istigazione all’odio razziale.