Otto modi per calmare i bambini durante un’ondata di violenza

Israele

di Paolo Castellano

Sicurezza davanti a una scuola (fonte:Ynet)
Sicurezza davanti a una scuola (fonte:Ynet)

L’ondata di violenza degli ultimi giorni pone ai genitori israeliani il problema di come calmare i propri figli. Interessante a questo proposito l’articolo pubblicato da Ynet, in cui il giornalista Ravit Gutman elenca otto punti per rassicurare i bambini qualora si presentasse un momento di violenza e di pericolo considerati i recenti attacchi terroristici con armi bianche in Israele. I suggerimenti sono utili perché derivano da un’esperienza passata dei genitori che hanno vissuto simili situazioni e dunque non bisogna avere paura di condividere i modi con cui si sono affrontate tali tensioni nel passato.

Ogni accoltellamento limita o nega del tutto la libertà di movimento e di azione degli israeliani. I loro figli, soprattutto quelli adolescenti, nutrono dentro di sé un senso di impotenza. Essi infatti vengono privati della loro libertà. Gutman spiega che i nostri cellulari ci informano su ogni nuovo incidente, ne parliamo con i nostri colleghi magari in fila al supermercato o con il ragazzo delle consegne scandendo simili frasi – “Avete sentito? Un altro”. In queste situazioni gli israeliani calmano l’agitazione interagendo tra di loro dimostrando una buona dose di solidarietà. Ma sono anche padri e madri e il loro ruolo genitoriale s’intensifica durante i pericoli.

L’ondata di attacchi mirati ha colpito di sorpresa bambini e adolescenti indifesi. Le sirene ancora risuonano nelle orecchie di tanto in tanto, quando una moto passa da lontano. “E ‘solo una moto” dicono e cercano di calmarli. E’ un altro doloroso ricordo del sistema di protezione Edge. In passato le precauzioni prese con il progetto Iron Dome sono state di grande consolazione, ma oggi cosa racconteranno gli israeliani ai loro figli? Che cosa può dissipare i loro timori? Cosa potrebbe calmare la loro ansia? Come possono  rispondere alle loro domande: quali sono le probabilità che il prossimo accoltellamento non colpisca un componente della famiglia?

Ecco allora alcuni consigli di Ravit Gutman per gestire le situazioni difficili all’interno di una famiglia composta da bambini o da adolescenti:

1. Non abbiate paura della paura. Se i nostri figli non sono preoccupati o impauriti, si potrebbe pensare che qualcosa non va. Dopo tutto, una verifica di scuola gli provoca tachicardia, così anche la paura di attacchi mirati e inaspettati. La metafora dovrebbe rendere il senso. E quindi si deve dire al bambino: “Va bene avere paura, è una cosa naturale e logica.”

 2. C’è qualcosa da temere. Quando diciamo a un bambino “non hai niente da temere”, lui o lei potrebbe sentirsi incompreso nella propria solitudine. Quella sensazione di per sé può essere una causa di preoccupazione e di ansia.

3. Nessuna promessa senza fondamento. Si dovrebbe evitare di fare promesse senza una solida base di verità quindi evitiamo frasi come “non  c’è nessuna possibilità che accadrà qui”. Chi può garantire la massima sicurezza? O dire anche “non ti preoccupare, è lontano da noi.” Se ci sbagliamo e perdiamo credibilità, in che modo i bambini si fideranno di noi?

4. Parlare, parlare, parlare. Ognuno di noi ha diversi modi di affrontare le preoccupazioni. Ci sono alcune persone che continuano a fare domande ed è importante per loro ascoltare spesso le notizie e tutto ciò che vogliono è quello di capire e di parlare di più. Questa modalità aiuta a superare la paralisi. Lasciate che si esprimano. Non fateli tacere.

5. Quello che non sanno non può far loro del male – Siamo sicuri? Possiamo scegliere di proteggere i nostri figli tenendoli all’oscuro dei fatti all’interno di casa ma saranno informati dei pericoli dal mondo esterno, dagli amici, dalla scuola e dai dispositivi digitali. E’ meglio per loro essere informati dai genitori in modo controllato.

6. Condividere la lettura o la visone in tv delle notizie. Si può guardare insieme il telegiornale accompagnando spiegazioni alle immagini che vengono trasmesse.

7. Cercate di mettervi nei loro panni. Questo è importante, tanto più che i giovani in questo periodo della loro vita stanno sperimentando la loro indipendenza,  libertà di movimento e sono concentrati su se stessi e sulle loro esigenze. Un senso di mancanza di controllo e il pensiero di un attacco a sorpresa indebolisce il loro umore. Gli adolescenti stanno inondando WhatsApp con dichiarazioni che esprimono grande preoccupazione. Hanno paura di prendere il solito treno o il solito autobus per le loro regolari attività. Gli adolescenti hanno bisogno di voi così come i vostri bambini piccoli. Hanno bisogno di credere che è importante mantenere una routine quotidiana e che insieme sia possibile andare in giro tranquillamente.

8. Condividete. Parlate loro di quando avevate la loro età al momento degli attacchi terribili: di come avete affrontato le difficoltà e vinto le vostre paure.