Mi chiamo Smadar Hakimi

Israele

Ho 14 anni e vivo ad Ashkelon.
Mi trasferii qui 4 anni fa dalla città di Milano dove frequentavo assieme alle mie sorelle la Scuola della comunità ebraica. Oggi più che mai riesco a comprendere la differenza che c’è tra il vivere lì e qui ad Ashkelon. Penso che chi non abbia mai vissuto in Israele non possa capire che cosa vuol dire affrontare ogni giorno il pericolo. Forse tutti al mondo pensano di sapere che cosa significhi, ma credetemi non è così. Quando vivevo a Milano la mia vita era tranquilla; mi svegliavo la mattina, andavo a scuola e passavo i pomeriggi con le mie amiche, senza preoccuparmi di chi mi sta intorno, o di ciò che sarebbe accaduto l’indomani. Questa è la vita che voi affrontate tutti i giorni.

Io non ho paura. Con il terrore s’impara a convivere. Quando sento la sirena penso a quanto mi manchi la mia vita italiana, quando non dovevo preoccuparmi di correre nel bunker e sperare che nessuno sia rimasto vittima dei missili di Hamas. Forse pochi sanno che sono 8 anni che noi abitanti dei territori confinanti con Gaza riceviamo questi attacchi. Ma il mondo è sempre stato in silenzio, indifferente. Ora più che mai è arrivato il momento che noi riconquistiamo il diritto di vivere in pace. Voglio poter passare le notti a casa mia, senza scappare nei rifugi. Voglio poter crescere con i miei amici, andare al cinema, divertirmi, come è mio diritto. Voglio poter studiare. Voglio poter rivedere mia sorella Iris. Lei è in guerra, e come lei, migliaia di altri suoi coetanei.

Molti dicono che Israele sta sbagliando a fare la guerra, che la pace si raggiunge attraverso il dialogo e la democrazia. Anch’io penso che questo sia il miglior modo, ma ciò è possibile solo quando da entrambe le parti c’è il desiderio di pace. Hamas non vuole la pace. Noi sì. La guerra non è bella, ma a volte è necessaria. Dobbiamo difenderci. Dobbiamo poter vivere felici. Io amo Israele. Non è un posto qualunque, è la nostra Terra, la Terra che ci è stata donata da D-o. E come ogni dono è nostro compito custodirlo, proteggerlo, e farla crescere più bella che mai.

Io penso che se i bambini palestinesi non fossero istruiti ad odiarci anche loro proverebbero ciò che io provo ogni giorno. Un desiderio di pace e libertà. Spero che questa guerra finisca presto, che i nostri soldati tornino tutti sani e salvi a casa, e che il mondo capisca le ragioni di Israele.
Grazie per avermi ascoltata.