Lavie (Technion): “Boicottaggio è contro lo spirito dell’accademia. Siamo un’istituzione libera”

Israele

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Peretz-Lavie
Peretz Lavie, magnifico rettore del Technion di Haifa

Il boicottaggio di un’istituzione accademica è così contrario allo spirito dell’accademia e così estraneo ai rapporti di collaborazione esistenti fra le università di tutto il mondo, che non posso fare altro che respingerlo con disgusto. Abbiamo ottimi rapporti con le università italiane, che includono scambi di studenti a tutti i livelli. Non riesco a capire questi docenti, sostenere che siamo un braccio dell’esercito israeliano è una distorsione della realtà”. A parlare è Peretz Lavie, magnifico rettore del Technion, il Politecnico di Haifa, in un’intervista pubblicata il 3 febbraio da Repubblica.it del giornalista Fabio Scuto sul boicottaggio accademico firmato da 200 accademici italiani.

“Il Technion è un’istituzione accademica libera, con 14mila studenti, che si occupa di ricerca ad altissimo livello – continua Lavie -. Abbiamo quattro Premi Nobel, tre nostri docenti e un laureato. Pensi che una medicina per la cura del Parkinson, l’Azilect, è stata sviluppata al Technion e viene usata anche nei Paesi arabi”.

Ma l’Ateneo pratica, come sostengono i boicottatori, l’apartheid nei confronti degli arabi e dei palestinesi? chiede il giornalista.
“Quindici anni fa, la percentuale di studenti arabi qui era del 5 per cento; abbiamo dato il via a un’operazione, finanziata da privati, per aumentare il numero degli studenti appartenenti alle minoranze. Oggi il 20 per cento degli studenti del Technion sono arabi: stessa percentuale della minoranza araba rispetto alla popolazione israeliana. La cosa più stupefacente è che il 51 per cento degli studenti arabi del Technion sono donne. Abbiamo docenti arabi, pensi che il primo corso libero che abbiamo dato su Internet è stato un corso di ingegneria in lingua araba. Vi si sono iscritti 9.000 studenti da tutti i Paesi arabi “.

Al centro dell’intervista, l’accusa al Technion di sviluppare sistemi d’arma sviluppati per reprimere la popolazione araba o palestinese…
“L’accusa che ci hanno mosso, di sviluppare tecnologie per scoprire tunnel sotterranei, senza dire che tali tunnel, che partono da Gaza per arrivare nel territorio israeliano e servono per attaccare la popolazione civile, è allucinante. Anche tutti i tecnici e gli scienziati che hanno sviluppato il sistema di difesa anti-missile Iron Dome sono laureati del Technion”.

Del resto, parlano da soli i successi ottenuti negli ultimi vent’anni dall’ateneo.”I laureati del Technion negli ultimi vent’anni hanno fondato 1602 aziende, creato 100mila posti di lavoro, per investimenti pari a 6 miliardi di dollari, che hanno procurato un guadagno di 30 miliardi di dollari. Un laureato del Technion, Dov Moran, ha inventato la chiavetta Usb. Abbiamo emesso alla Borsa di New York le azioni di una società per sviluppare campi magnetici per la cura del cancro al cervello e stiamo adattando questa tecnologia per altri tipi di cancro”.

Fra gli studenti non mancano gli italiani, che frequentano la laurea di primo grado e i master. Ed è lo stesso Renzi, che ha dichiarato quando era in visita al technion, “Chi boicotta Israele boicotta se stesso”.

“Quindi – conclude lavie – posso solo suggerire a chi vuole boicottare Israele, di smettere di usare la chiavetta Usb, le app del suo smartphone, le medicine salva-vita e tutte le altre tecnologie sviluppate qui e che rendono la vita più facile e migliore”.