Poster Maccabiadi 2025

Israele rinvia le Maccabiadi al 2026

Israele

di Lia Mara
I Giochi delle Maccabiadi, previsti per il mese di luglio 2025 in Israele, sono stati ufficialmente rinviati al 2026 a causa dell’attuale situazione bellica con l’Iran. La decisione, annunciata dal comitato organizzatore Maccabi World Union, è stata presa con il Ministero israeliano dello Sport e della Cultura. Frutto di valutazioni logistiche e di sicurezza, il rinvio esprime altresì l’ambizione degli organizzatori di trasformare l’evento in una manifestazione «più grande delle Olimpiadi», quale simbolo di resilienza nazionale. Lo riporta questa settimana il Times of Israel.

«Era ormai chiaro che non saremmo stati in grado di proseguire con l’organizzazione dei giochi – ha dichiarato Amir Gissin, direttore generale della Maccabi World Union, l’ente responsabile dell’evento -. Siamo ovviamente molto delusi, dopo che così tante persone hanno investito centinaia di migliaia di ore di lavoro per rendere possibile questa edizione, ma c’è stato un consenso unanime tra i nostri partner internazionali: era la scelta più responsabile», nonostante gli 8.000 atleti di 55 Paesi già pronti a competere nell’edizione 2025 dell’Olimpiade ebraica.

La cancellazione dei giochi è un processo complesso che richiederà mesi per essere gestito. «Oltre 500 dipendenti e 1.000 volontari hanno lavorato duramente per costruire [questa edizione delle Maccabiadi ndr] e adesso dobbiamo smontare tutto per poi ricostruirlo da capo – ha proseguito Gissin -. Avremo bisogno di un grande sostegno finanziario, ma ci riusciremo. Faremo in modo che la competizione dell’anno prossimo sia quella che tutto il mondo ebraico merita.» Nel rinvio, gli organizzatori vogliono così cogliere anche un’opportunità. «Il nostro obiettivo è fare in modo che la prossima edizione delle Maccabiadi sia più grande delle Olimpiadi – ha sottolineato Gissin -. Organizzare il più grande evento sportivo al mondo in Israele, proprio in un momento come questo, è la risposta sionista più adeguata a tutto ciò che abbiamo vissuto».