Coronavirus in Israele

Crisi da Covid-19. Preoccupa l’aumento del tasso di infezione in Israele

di Paolo Castellano
«Ho iniziato a preoccuparmi seriamente quando ho visto le cifre degli ultimi 4 giorni», ha dichiarato il professor Gabi Barbash durante un’intervista rilasciata il 23 marzo al 103 Radio Fm, un’emittente radiofonica israeliana.

Come riporta Israel National News, il dottor Barbash è un autorevole esperto in campo medico. In passato ha ricoperto la carica di direttore generale del Ministero della Sanità, mentre oggi è a capo del centro medico Sourasky a Tel Aviv. Inoltre insegna epidemiologia e medicina preventiva alla Sackler School of Medicine presso l’Università di Tel Aviv.

«Nel momento in cui abbiamo visto un balzo da 50 a 60 pazienti al giorno a 170 e ora più di 200 al giorno, mi sono reso conto che il Coronavirus ha iniziato a diffondersi molto rapidamente e a un ritmo sempre più crescente, e questo è estremamente preoccupante», ha dichiarato Barbash ai microfoni della radio israeliana.

Cosa si deve fare allora per non perdere il controllo della situazione? «Stiamo prendendo decisioni senza il quadro completo difronte a noi. Perché non abbiamo ancora test precisi e approfonditi sulla popolazione. Non conosciamo il numero preciso degli asintomatici. Stiamo facendo delle cose che forse non faremmo se avessimo più informazioni», ha sottolineato l’epidemiologo israeliano.

Attualmente il professor Barbash sta collaborando attivamente con la Presidenza del Consiglio dei Ministri d’Israele. Il governo israeliano sta organizzando degli incontri con scienziati ed epidemiologi per capire come affrontare l’emergenza Covid-19 in Israele.

Il 25 marzo, il premier Benjamin Netanyahu ha dichiarato che il numero dei pazienti raddoppia ogni tre giorni. Al momento sono 2,369 i casi di Coronavirus in territorio israeliano secondo le registrazioni del Ministero della Salute. «Israele non avrà altra scelta che attuare una chiusura completa», ha detto Netanyahu come riporta L’Indro.

«Il primo ministro comprende la gravità e la complessità della situazione. Sta lavorando per incrementare notevolmente il numero di test. Questo deve avvenire per forza. Sono estremamente preoccupato per l’aumento del tasso di infezione e in particolare per l’insufficiente risposta della popolazione generale», ha aggiunto Gabi Barbash.

L’epidemiologo israeliano ha poi concluso la sua intervista elogiando il personale medico israeliano e criticando Moshe Bar Siman Tov, direttore generale del Ministero della Sanità di Israele: «Quando gestisci una simile crisi in cui si chiede ai medici e agli infermieri di rischiare la vita, bisogna mostrare una vera leadership. Il personale medico deve percepire che tu sei lì con loro e per loro. Non puoi seguire una situazione simile da lontano, in una war room».