Borsalino sbarca a Gerusalemme

Israele

Il mitico cappello Borsalino è arrivato a Gerusalemme. Qui è stato aperto un negozio monomarca in franchising, che vende cioè solo cappelli dell’azienda italiana alessandrina. Il proprietario, Mendi Bastomsky, 33 anni, sposato, 4 figli, è un ebreo chabad. E’ un esperto del ramo, avendo lavorato per 12 anni presso vari cappellai di Gerusalemme. Ora ha deciso di mettersi in proprio. I suoi cappelli sono destinati soprattutto ai religiosi; il mercato religioso copre infatti già il 30 per cento del fatturato della azienda italiana, leader in questo settore e che ha iniziato a produrre cappelli per religiosi lituani fin dall’inizio del Novecento.

I modelli lavorati sono almeno 100, che si distinguono per tipo di ala (almeno 10 tipi, che può andare da 7,5 cm a 14 cm, quattro finiture della bordatura, otto tipi di cinta, sei misure d’altezza della testa). Anche varia è l’altezza della “testa” che può variare di vari centimetri. Ogni gruppo di religiosi sceglie un proprio modello che lo caratterizza e lo rende riconoscibile. Gli chabad, per esempio, lo usano con la testa più bassa, i lituani più alta. Gli sposi hanno un cappello particolare. Ogni religioso possiede sempre almeno due cappelli, uno per la quotidianità e uno per le cerimonie.