Accordi di Abramo, israeliano ed emiratino si salutano

Accordi di Abramo. Nei prossimi mesi altri paesi potrebbero fare pace con Israele

Israele

di Paolo Castellano

Altri paesi del Medio Oriente starebbero per firmare gli Accordi di Abramo, normalizzando così i rapporti diplomatici con lo Stato d’Israele. Questa è la previsione dell’ambasciatore israeliano uscente a Washington ed ex-ministro del Likud Gilad Erdan.

Come riporta Israel National News, il 25 novembre il diplomatico ha dichiarato che gli Stati Uniti stanno compiendo molti sforzi per convincere ulteriori paesi a normalizzare i rapporti con lo Stato ebraico.

«Gli Accordi di Abramo sono un eccellente esempio delle politiche che l’amministrazione statunitense ha adottato nonostante la polarizzazione politica negli Stati Uniti. All’inizio erano alquanto indecisi e sono stati criticati molto al Congresso, ma hanno comunque perseverato», ha spiegato Erdan.

«Nel tempo, l’Amministrazione Biden ha effettivamente intensificato i suoi sforzi per incorporare altri paesi e per sfruttare la propria influenza per far cambiare idea a importanti paesi musulmani che attualmente non hanno relazioni diplomatiche formali con Israele, nella speranza che arrivino trattati di pace. I funzionari che si occupano di questi sforzi sono di livello superiore rispetto a quelli del passato e spero che vedremo presto i frutti del loro lavoro, anche nei prossimi mesi. L’attuale amministrazione sta investendo molto in questo ambito».

Erdan ha poi consigliato all’attuale governo israeliano guidato da Naftali Bennett di impegnarsi di più nel costruire dei legami con le giovani generazioni di americani, in particolare con gli afroamericani.

«I democratici mainstream sostengono Israele, ma i palestinesi sono riusciti a connettersi con il movimento Black Lives Matter, anche se non c’è davvero nulla che colleghi le due narrazioni», ha esplicitato l’ambasciatore israeliano.

Erdan ha poi analizzato i rapporti commerciali tra Cina e Stato ebraico che però non piacciono molto agli Stati Uniti. Per questo motivo il nuovo ambasciatore israeliano, Mike Herzog, dovrà mediare tra le due parti.