La risposta digitale all’odio online: TalkIsrael educa i creator a raccontare il vero volto di Israele

Personaggi e Storie

di Pietro Baragiola
L’obiettivo della nuova piattaforma online formare giovani creator ebrei, israeliani e non, per condividere storie personali legate al vero volto di Israel. A partire dal 7 ottobre 2023, il sito di TalkIsrael afferma di aver facilitato oltre 500 collaborazioni, generando miliardi di visualizzazioni tra TikTok, Instagram YouTube e X. Fra i partecipanti, l’arabo israeliano da milioni di follower Nas Daily e l’influencer Montana Tucker.

Negli ultimi mesi Israele si è trovato al centro di una battaglia digitale in cui la percezione sembra contare più della realtà. Secondo i dati dell’Anti-Defamation League, nel 2024 sono stati registrati 9.354 episodi di antisemitismo negli Stati Uniti, il numero più alto mai documentato, ed oltre la metà di questi casi è collegata a ostilità verso Israele fomentate sui social.

Per quanto riguarda unicamente la piattaforma TikTok un’analisi del Washington Post ha rilevato che i video a sostegno della causa palestinese superano quelli pro-Israele con un rapporto di 17 a 1. Una sproporzione che non nasce solo da algoritmi o tendenze, ma anche da una capacità narrativa molto più incisiva da parte di chi sa sfruttare il linguaggio della rete.

In questo contesto l’iniziativa americana TalkIsrael.org ha scelto una strada diversa per colmare il divario: formare giovani creator ebrei, israeliani e non, per condividere storie personali legate al vero volto di Israele. 

Le collaborazioni e i volti di TalkIsrael

A partire dal 7 ottobre 2023, il sito di TalkIsrael afferma di aver facilitato oltre 500 collaborazioni, generando miliardi di visualizzazioni tra TikTok, Instagram YouTube e X.

La forza di questa community sta anche nei volti che scelgono di raccontare lo Stato ebraico in prima persona. Tra i più noti c’è Montana Tucker (a sinistra nella foto), cantante e influencer americana con milioni di follower, che, dopo un viaggio in Israele, ha deciso di condividere contenuti dedicati alla memoria e al contrasto dell’odio online.

Anche Kosha Dillz (a destra nella foto), rapper e content creator newyorkese, utilizza musica e ironia per affrontare temi come l’identità e l’antisemitismo, collaborando con giovani israeliani nella produzione di video che parlano di convivenza e diversità.

Tra questi, il celebre storyteller arabo-israeliano Nas Daily (al centro nella foto), seguito in tutto il mondo per i suoi video da un minuto, ha partecipato al podcast Creator’s Take di TalkIsrael discutendo di come i social possano diventare strumenti di conoscenza e non solo di divisione.

Accanto a queste star, la giovane Chelsea Jacobson racconta su Instagram la vita a Tel Aviv, alternando leggerezza e riflessione, mentre una rete di micro-influencer provenienti da università americane partecipa ai programmi Creator Lab e Content Creators Bootcamp, realizzati in partnership con le organizzazioni Israel-is e ISRAEL21c.

“Niente conferenze stampa, niente polemiche politiche. I nostri video mostrano scene di vita quotidiana, momenti di umorismo, relazioni familiari o semplici gesti di normalità” ha affermato Maya Vorobyov, Executive director di TalkIsrael, alla recente convention internazionale della confraternita ebraica AEPI. “Il nostro obiettivo è far emergere il lato umano di Israele, quello che la polarizzazione tende a cancellare.”

 

La filosofia di TalkIsrael

Alla base di TalkIsrael c’è una filosofia semplice ma controcorrente: “le persone non cambiano idea perché vengono istruite ma perché provano qualcosa”.

Oltre alla produzione di contenuti, infatti, la piattaforma collabora con organizzazioni educative e comunità ebraiche per promuovere la media literacy, ovvero la capacità di riconoscere i meccanismi di manipolazione, verificare le fonti e dialogare online in modo empatico e rispettoso.

“Non cerchiamo di vincere un dibattito” ha concluso Vorobyov. “Ma di riaccendere la capacità di ascoltare”.