Devar Torà / Contro la superbia, la maldicenza e la negatività

di Ufficio Rabbinico di Milano

5 Nissàn 5771

Devar Torà

“ E al settimo giorno raderà ogni suo pelo dal suo capo, dalla sua barba e dalle sopracciglia” (Vayikrà 14, 9). Ci fa notare a proposito di questo verso Rabbì Shelomò Efraim di Lunzitz nel suo commento chiamato “Keli Iakkar”: La Torà è dettagliata nell’enunciare le tre parti del corpo che debbono esser rasate, perché queste parti sono vicine a tre parti del corpo da dove si generano le trasgressioni che portano la tzarà’at – lebbra. La rasatura della testa: per espiare la superbia, poiché il superbo vuol essere “in testa” e primo in ogni cosa. La rasatura della barba: poiché i peli della barba si trovano intorno alla bocca, per espiare il leshòn harà – la maldicenza. La rasatura delle sopraciglia: per espiare l’invidia e la gelosia dovute a un occhio che guarda con un atteggiamento negativo.

Halakhà

È scritto: “Preparati all’incontro con il tuo Dio, Israele” (Amos 4,12). Ciò significa che bisogna prepararsi, prima di presentarsi dinanzi a Dio, Benedetto Egli Sia; quando ci si reca a pregare si devono indossare vestiti decenti, allo stesso modo come si fa quando ci si presenta dinanzi a una personalità di rilievo. Ci si deve inoltre vestire in modo appropriato anche se si prega da soli in casa propria.