Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Dio non è un tiranno, ma un insegnante. Egli cerca non solo la nostra obbedienza, ma anche la nostra comprensione. Tutte le nazioni hanno leggi, e le leggi vanno rispettate. Ma poche nazioni, se non Israele, fanno della comprensione del perché la legge sia come è, il compito più alto. Questo è ciò che la Torà intende con la parola shema.
Torà
Parashat Ki Tetzé. Ci può essere vera libertà solo senza odio
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Odio e libertà non possono coesistere. Un popolo libero non odia i suoi ex nemici; se lo fa, non è ancora pronto alla libertà. Per creare una società non persecutoria da persone che sono state perseguitate, bisogna spezzare le catene del passato; togliere alla memoria il suo pungolo; sublimare il dolore in energia costruttiva e nella determinazione di edificare un futuro diverso.
Giuseppe, una storia di rinascita e di fratellanza
di Fiona Diwan
La tunica colorata di Giuseppe, segno inequivocabile della predilezione che il padre Giacobbe ha per lui e che innescherà la tragedia della gelosia dei fratelli. Giuseppe il sognatore, la cui grazia e bellezza fa invaghire tutte le donne. Giuseppe l’interprete dei sogni, le cui peripezie ne accrescono la grandezza,
Parashat Vaetchanan. Grande, pur essendo numericamente il più piccolo: questo è il popolo ebraico
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Perché la Provvidenza Divina, o le scelte umane, o entrambe, hanno condotto il popolo ebraico a essere così piccolo? Forse perché, attraverso il popolo ebraico, Dio vuole comunicare all’umanità che non serve essere numerosi per essere grandi. Le nazioni non si giudicano in base alla loro dimensione, ma in base al loro contributo all’eredità umana.
Parashat Devarim. Il pericolo per le società, nell’antichità come oggi: essere dominate da disonestà e corruzione
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Quando manca la moralità, e l’economia e la politica sono guidate solo dall’interesse personale, la fiducia si dissolve e il tessuto sociale si sfalda. È così che tutte le grandi potenze hanno iniziato la loro decadenza, e non ci sono eccezioni. A lungo termine, i fatti dimostrano che è più saggio seguire i profeti che i profitti.
Parashat Mattot Maasè. I profeti, grandi interpreti dell’antico Israele
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Solo essendo fedeli a Dio, le persone rimangono fedeli le une alle altre. Solo aprendosi a una forza più grande di sé stesse, le persone diventano più grandi di quanto siano. Solo comprendendo le forze profonde che plasmano la storia, un popolo può vincere le devastazioni della storia.
Parashat Balak. Essere alleati con Dio è quello che rende gli ebrei un popolo
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Ciò che rende gli ebrei “un popolo che dimora da solo, non annoverato fra le nazioni” è che la loro nazione non si fonda su geografia, politica o etnia, ma su una vocazione religiosa: quella di essere partner dell’alleanza con Dio, chiamati ad essere un esempio vivente di popolo tra i popoli, distinti per la loro fede e per il loro stile di vita.
Parashat Chukkat. Un leader e profeta come Mosè era prima di tutto un essere umano che soffre per il lutto dell’amata sorella
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Sì, Mosè fece cose che non avrebbe dovuto fare. Colpì la roccia, disse “noi” invece di “Dio”, perse la pazienza col popolo. Ma la vera storia è quella di Mosè essere umano, travolto dal dolore, vulnerabile, esposto, immerso in un vortice di emozioni, improvvisamente privato della presenza di sua sorella che era stata la nota di fondo più profonda della sua vita.
Parashat Korach. Il vero leader non si pone sopra gli altri, ma deve guidarli come un gruppo
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Korach pensava che i leader fossero coloro che si innalzano sopra l’assemblea. Aveva ragione nel dire che questo tipo di sovrano non ha posto nel giudaismo. Siamo tutti chiamati a essere servi di Dio. La leadership non riguarda lo status, ma la funzione. Senza leadership, il popolo ebraico è solo un popolo, un gruppo etnico, non una nazione santa.
Parashat Shelach Lechà. Il compito dell’ebraismo non è isolarsi, ma essere coinvolto nel mondo
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Le spie non volevano contaminare l’ebraismo portandolo a contatto con il mondo reale. Cercavano l’eterna infanzia della protezione divina e la luna di miele senza fine del Suo amore avvolgente. C’è qualcosa di nobile in questo desiderio, ma anche qualcosa di profondamente irresponsabile che demoralizzò il popolo e provocò l’ira di Dio.
Parashat Behaalotekhà. Il vero leader è colui che ispira gli altri e li responsabilizza
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
L’ebraismo riguarda la responsabilità diffusa, il far contare ogni individuo, la costruzione di squadre coese basate su una visione condivisa, l’educazione delle persone al massimo del loro potenziale, e il valore del confronto onesto e della dignità del dissenso. È questa la cultura che i rabbini hanno instillato nei secoli della diaspora.
Parashat Behar Sinai-Bechukkotai. La moralità non deve mancare in un sistema economico
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
La legislazione contenuta nella Parashà di Behar. Essa ci dice che un sistema economico deve esistere all’interno di un quadro morale. Non deve necessariamente mirare all’eguaglianza economica, ma deve rispettare la dignità umana. Nessuno dovrebbe essere imprigionato in modo permanente dalle catene del debito.