L’indignato permanente, re delle cause “nobili” ma malato di integralismo morale

Opinioni

di Claudio Vercelli
[Storia e controstorie]  Esiste una figura pubblica, molto diffusa nell’età – a tratti asociale – dei “social”, che è quella dell’indignato permanente. Chi ha pratica di comunicazioni online, non può non averlo incontrato. Più di una volta in vita sua, in tutta probabilità. L’indignato permanente è colui che è perennemente scandalizzato da ciò che sente, da quanto vede, soprattutto dall’opinione altrui.

Ribaltata decisione di Meta in un caso di negazione della Shoah

Personaggi e Storie

di Nathan Greppi
Il caso riguarda un meme postato l’8 settembre 2020, in cui si vedeva Squiddi, personaggio della serie animata SpongeBob, negare i numeri ufficiali delle vittime della Shoah. Nonostante violasse le regole di Meta contro il negazionismo, il contenuto rimase in rete dopo una verifica da parte sia degli algoritmi che dei controllori umani.

L’ebreo inventato: vecchi e nuovi stereotipi dal Web ai Social

Italia

di Paolo Castellano
“Traditori, usurai, deicidi”: tutti i pregiudizi contro gli ebrei prolificano su internet e alimentano i “discorsi di odio”, l’hate-speech in rete. Come reagire? I social network sono la casa degli odiatori e degli antisemiti. Ma i gestori se ne accorgono solo adesso? Un’inchiesta