di Daniele Cohenca
Perché la nostra preghiera sia sincera, è dunque necessario connettere le parole che noi diciamo al nostro cuore ed alla nostra anima, quindi recitarle come se venissero dal profondo essere che è in noi; in questo modo non ci sarà mai una Tefillà uguale all’altra, né le Benedizioni di tutti i giorni saranno ripetitive, né – infine – la Tefillà sarà per noi un peso.
preghiera ebraica
Arriva da Morashà il Siddur di rito italiano traslitterato
di Sofia Tranchina
Il progetto, inaugurato quasi dieci anni fa con l’edizione traslitterata dedicata allo Shabbat, aveva visto sin da subito una calorosa accoglienza. La casa editrice dà la possibilità di sostenere il progetto, dedicando il siddur ai propri cari.
Rosh Hashanà, l’arte della preghiera e dell’ascolto
di Daniela Abravanel
Prepararsi con l’anima e il corpo al nuovo anno