Tregua a Gaza: strategia condivisa o imposizione americana?

Mondo

di Davide Cucciati
L’accordo relativo al conflitto in Gaza non sarebbe stato frutto della libera strategia del governo israeliano bensì di un’imposizione americana. In un editoriale pubblicato il 19 ottobre 2025 dal titolo esplicito “This is how the Americans turned Israel into a banana republic”, Ben-Dror Yemini sostiene che il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi non sarebbero stati possibili senza l’intervento diretto dell’amministrazione Trump.

Maoz Inon: dal lutto del 7 ottobre a una missione di pace entro il 2030 

Personaggi e Storie

di Anna Balestrieri
Nel 2005, molto prima del conflitto che avrebbe cambiato la sua vita, Inon aveva fondato a Nazareth il Fauzi Azar Inn, una guesthouse aperta in un’antica casa araba. Dopo avere perso i suoi genitori il 7 ottobre, fa un sogno in cui vede un cammino di pace: crea quindi InterAct, insieme all’attivista palestinese Aziz Abu Sarah, con l’obiettivo di costruire fiducia e creare spazi condivisi. E arrivare finalmente alla pace.

imam europei con il presidente israeliano Isaac Herzog (screenshot)

Leader musulmani d’Europa visitano Israele per promuovere la pace e combattere l’estremismo

Personaggi e Storie

di Maia Principe
Organizzata da ELNET, la visita ha riunito 15 leader musulmani provenienti da Francia, Italia, Paesi Bassi, Belgio e Inghilterra per promuovere la cooperazione interreligiosa. La delegazione, che ha incontrato il presidente Herzog, ha sottolineato il suo messaggio di solidarietà e amore per il popolo ebraico, esprimendo la speranza di un ritorno degli ostaggi ancora a Gaza.

I più letti nel 2024. Israele: la visione di pace di David Grossman. Illuminare le tenebre nel caos delle coscienze e dei conflitti globali

Libri

di Marina Gersony
In vista della fine dell’anno, pubblichiamo un articolo al giorno fra i più letti durante il 2024. Qui  il più letto di marzo.
Questo piccolo ma potente pamphlet, in cui sono stati raccolti alcuni interventi dello scrittore sulla parabola politica di Israele e sulle dinamiche che alimentano la violenza, fino all’attacco terroristico del 7 Ottobre da parte di Hamas, è un’opera densa di significato.

Uniti per la Pace: il piano di Olmert e al-Kidwa  per uscire dal conflitto e garantire un nuovo futuro per israeliani, palestinesi e per l’intera regione

Mondo

di Marina Gersony
L’iniziativa per il Medio Oriente prevede la liberazione degli ostaggi che devono essere restituiti alle loro famiglie, un ritorno ai confini del 1967 Secondo il piano, la capitale palestinese dovrebbe situarsi nei quartieri arabi di Gerusalemme Est, mentre la Città Vecchia verrebbe gestita congiuntamente da Israele, Palestina e altri tre Stati.

Mordechai Kedar (foto Wikidata)

«Molti israeliani che un tempo erano favorevoli alla creazione di uno Stato palestinese, dopo il 7 ottobre non ci credono più». Intervista a Mordechai Kedar

Israele

di Nathan Greppi
Docente presso il Dipartimento di Arabistica dell’Università Bar-Ilan, che ha servito per 25 anni nell’Aman, l’intelligence militare israeliana, raggiungendo il grado di tenente colonnello, ha teorizzato una “Soluzione a otto Stati”, che prevede la suddivisione dei territori sotto il controllo palestinese in otto emirati, ognuno indipendente dagli altri.

Oltre 1000 firme per il manifesto ‘Dal 7 ottobre alla pace’ della Sinistra per Israele

Italia

di Redazione
“Il massacro compiuto da Hamas il 7 ottobre scorso e le conseguenze drammatiche dell’operazione militare israeliana sulla popolazione palestinese – recita il manifesto – hanno determinato una spirale che va immediatamente interrotta attraverso un accordo di cessate il fuoco che consenta la liberazione di tutti gli ostaggi israeliani e l’inoltro alla popolazione civile di Gaza, in condizioni di sicurezza, degli aiuti umanitari”.