di Redazione
Lo studio evidenzia anche un’allarmante trasformazione qualitativa. L’antisemitismo “classico”, caratterizzato dal degrado, sta gradualmente lasciando il posto a inviti diretti alla violenza fisica contro gli ebrei o Israele. Se in precedenza solo il 4,5% dei contenuti antisemiti online incitava alla violenza fisica, la percentuale è salita al 18%.
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Gli hate speech online nell’era dell’infodemia: un dibattito della Cattolica
di Nathan Greppi
Di questo si è parlato mercoledì 9 dicembre in un dibattito intitolato Discorsi d’odio online, organizzato sulla piattaforma Webex dall’Osservatorio Mediavox dell’Università Cattolica del Sacro Cuore con Milena Santerini, coordinatrice nazionale per la lotta all’antisemitismo.
Il carburante dell’odio è online. Lo conferma l’ultimo rapporto del Community Security Trust
di Ilaria Ester Ramazzotti
Il rapporto raccoglie contenuti “estremi, sia in termini di immagini violente, sia nella quantità di antisemitismo esplicito”. “La diffusione di questo incitamento [all’odio] rappresenta una minaccia terroristica urgente e attuale per le comunità ebraiche”, ha dichiarato il Community Security Trust sul suo sito web.