La competenza dell’equilibrista. Essere ebrei sul posto di lavoro dopo il 7 ottobre

JOB news

di Dalia Fano, responsabile JOB
Dopo il 7 ottobre, essere ebrei sul posto di lavoro richiede una nuova competenza: la capacità di stare in bilico, con passo fermo ma leggero, su un filo teso tra il mostrarsi e il nascondersi, tra il bisogno di appartenere e il desiderio di proteggersi. È la condizione delle minoranze invisibili: non riconosciute come tali dalle politiche di inclusione aziendali, ma esposte a discriminazioni sottili, a volte inconsapevoli.

Iran: Arvin Ghahremani, ebreo persiano giustiziato all’età di 20 anni

Mondo

di Ludovica Iacovacci
Arvin Ghahremani aveva 18 anni quando è stato incarcerato nella Prigione Centrale di Kermanshah. Il 4 novembre 2024, è stato giustiziato all’età di 20 anni. Lo riferisce l’Ong Iran Human Rights, che ha sede in Norvegia. Per mesi, la famiglia di Ghahremani ha sostenuto che il diciottenne avesse agito per legittima difesa.

Google corregge la voce nel dizionario inglese che definiva “jew” un verbo offensivo

Personaggi e Storie

di Ilaria Ester Ramazzotti
L’applicazione di Google descriveva in primis ‘jew’ come un verbo dall’uso offensivo, dal significato figurato di “contrattare con qualcuno in modo avaro o meschino”. Incluse diverse coniugazioni di questo verbo, come “jewed” e “jewing”, e rivela che la sua origine risale al XIX secolo in riferimento al modo in cui gli ebrei lavorano con il prestito di denaro e il commercio.