di Nathan Greppi
Negli anni della guerra, e in particolare quando iniziò la Resistenza, la sua parrocchia divenne un rifugio per ebrei, partigiani e soldati feriti. Quando, nel luglio 1944, l’esercito tedesco giunse a Sidolo, gli venne proposto di fuggire e nascondersi nei cunicoli scavati nel bosco, ma lui rifiutò: “Finché c’è un’anima da curare, io rimango al mio posto”.