Il nanosatellite TAU-SAT1

Tau-Sat1, il primo nanosatellite costruito interamente da un’università israeliana

di Michael Soncin
“Sono orgoglioso di poter affermare che questo è il primo satellite ad essere costruito dall’inizio alla fine qui alla Tau (Tel Aviv University)”. È quanto ha affermato il professore Ofer Amrani del dipartimento di ingegneria dell’Università di Tel Aviv. “I risultati delle nostre analisi condotte attraverso TAU-SAT1, forniranno informazioni che possono essere utilizzate per migliorare la qualità dei futuri satelliti”, ha aggiunto Amrani.

Come riporta anche NoCamels, TAU-SAT1 è il primo nanosatellite ad essere progettato, sviluppato, assemblato e testato, da ricercatori e studenti, in modo indipendente, da un’università israeliana. Lanciato nello spazio sabato 20 febbraio in Virginia, dalla struttura di lancio della NASA, condurrà diversi esperimenti in orbita, inclusa la misurazione della radiazione cosmica di fondo. La radiazione di fondo – si legge da Focus – è un mare di microonde che pervade l’universo, ed è il residuo del Big Bang, l’esplosione che diede inizio all’universo.

La costruzione del nanosatellite è stata ultimata circa quattro mesi prima dal lancio, ed in seguito è stato inviato per i test pre-volo presso l’agenzia spaziale giapponese JAXA, prima di partire dalla stazione spaziale americana in Virginia.

Secondo il professore Meir Ariel, direttore dalla Tau Nanosatellite Center, un altro fattore che rende unico il progetto del satellite è che è frutto di un lavoro interdisciplinare, costituito da diversi campi di competenza, realizzato in collaborazione con la facoltà di ingegneria, di scienze esatte e di scienze della terra dell’Università di Tel Aviv. “Il satellite che abbiamo costruito è grande all’incirca come un cartone di latte e in questo minuscolo spazio siamo riusciti a inserire un dispositivo tecnologico e scientifico di prim’ordine”, ha detto Ariel. Infatti, il satellite in miniatura TAU-SAT1, della varietà CubeSat, misura 10x10x30 cm e pesa meno di 2,5 kg.

“Il satellite – si legge dal sito – orbiterà attorno alla Terra a una velocità di 27.600 km all’ora, o 7,6 km al secondo, a un’altitudine di 400 km sopra il livello del mare, completando un giro intorno al nostro pianeta ogni 90 minuti”.

Come spiega il prof. Colin Price della Tau, la costruzione di questo satellite dimostra inoltre che “non solo le grandi aziende con capitali enormi e con un numeroso team di ingegneri possono costruire e lanciare satelliti”. Il risultato ottenuto dall’università israeliana è che “piccoli satelliti possono essere costruiti e lanciati nello spazio entro due anni dagli studenti ad una frazione di budget”, rispetto agli standard della vecchia era spaziale.

“Le informazioni scientifiche raccolte dal nostro satellite consentiranno la progettazione di mezzi di protezione per gli astronauti e per i diversi sistemi spaziali. A tal fine, abbiamo incorporato nel satellite una serie di esperimenti, sviluppati dai nostri partner del dipartimento per l’ambiente spaziale, che condurranno la ricerca scientifica di pertinenza “, ha spiegato il professore Ariel.

Il team di ricercatori sta già pensando di progettare un altro satellite in miniatura, che si chiamerà TAU-SAT2.

“Abbiamo costruito da soli l’infrastruttura per lo sviluppo di TAU-SAT1, dalle camere bianche, attraverso le varie strutture di prova come la camera a vuoto termico, alla stazione di ricezione e trasmissione che abbiamo posizionato sul tetto”, ha commentato il dottor Amrani.

“Ora che l’infrastruttura è pronta, possiamo iniziare a sviluppare TAU-SAT2. L’idea è che qualsiasi ricercatore e studente, di qualsiasi scuola dell’Università di Tel Aviv, o al di fuori di essa, sarà in grado di pianificare e lanciare esperimenti nello spazio in futuro, anche senza essere un esperto di spazio “.

 

(Foto: NoCamels – Università di Tel Aviv)