“Rise Again”, il nuovo video musicale di Montana Tucker in omaggio alla resilienza del popolo ebraico

Spettacolo

di Pietro Baragiola

Lunedì 23 giugno la cantante, attrice e influencer Montana Tucker ha pubblicato un nuovo video musicale omaggiando la resilienza del popolo ebraico nel corso della storia e il coraggio degli israeliani nel recente conflitto con l’Iran.

Il video mostra Tucker e un gruppo di ballerini del Lilach Friedman Dance Center di Israele mentre ballano nel sito storico di Masada sulle note del brano Rise Again di EV!

“Dai Romani e dai Persiani, ai Nazisti, ad Hamas, a Hezbollah e ora alla Repubblica Islamica dell’Iran, il popolo ebraico ha affrontato innumerevoli nemici. Eppure resistiamo e ci rialziamo” ha scritto Tucker nel suo post di Instagram collegato al video. “Oggi ballo a Masada, simbolo del coraggio e della sfida ebraica. Dedico questo momento agli eroi di Israele: i piloti che difendono i cieli, i soldati che sorvegliano i confini e tutte le persone che resistono nei rifugi antiaerei. Am Yisrael Chai. Ci rialzeremo.”

 

Il filmato è stato prodotto dal Combat Antisemitism Movement (CAM) con cui nell’ultimo anno Tucker ha collaborato diverse volte ad una serie di progetti creativi che hanno raggiunto decine di milioni di spettatori in tutto il mondo.Tra questi progetti ricordiamo: We Can Dance Again, girato sul luogo del massacro del festival musicale Nova in ricordo delle 364 vittime israeliane; I’m a Survivor, un tributo volto a sensibilizzare l’opinione pubblica sugli ostaggi ancora detenuti a Gaza; Woman, Life, Freedom, il video che celebra il coraggio delle donne iraniane in lotta contro l’oppressione del regime di Teheran; The Music Never Stopped, in commemorazione del 77° anniversario dell’indipendenza di Israele.

Il nuovo video Rise Again è stato girato a maggio durante l’ultimo viaggio di Tucker in Israele, la sua sesta visita nello Stato Ebraico dopo l’attacco del 7 ottobre.

La visita di Montana Tucker

Tra le diverse star dei social e di Hollywood, Montana Tucker è emersa come una delle voci più ferme a sostegno di Israele contro l’antisemitismo.

I suoi numerosi contributi pro Israele hanno spinto il CAM a invitarla nello Stato Ebraico in occasione del Memorial Day e del Giorno dell’Indipendenza Israeliano. È stato un viaggio organizzato nei minimi dettagli ed ha permesso a Tucker di avere un incontro intenso ed emozionante con le ex prigioniere di Hamas, Emily Damari e Romi Gonen, entrambe catturate il 7 ottobre e tenute in ostaggio per 471 giorni.

In una commovente dimostrazione di unità, le tre hanno posato insieme indossando magliette con la frase “Jewish Resilience” (Resilienza ebraica) unita al gesto ormai iconico di Damari, che ha perso brutalmente due dita della mano sinistra mentre veniva rapita dalla sua casa di Kfar Aza.

Oggi la mano di Damari è un simbolo della forza, della determinazione e perseveranza del popolo israeliano e CAM ha lanciato una nuova campagna proprio per rendere omaggio all’ex prigioniera.

“Non vorrei mai andarmene da tutto questo” ha raccontato Tucker in una storia sui social prima della partenza. “E la gente pensa che sia pazza… mi chiedono: ‘come puoi voler stare in Israele in tempo di guerra, in un momento come questo?’. Eppure voglio tornare ogni volta. Voglio stare qui e voglio starci ancora di più.”

Tucker ha raccontato di aver costruito la sua piattaforma sulla danza, sul canto e sulla recitazione, non sull’attivismo ma ha anche ammesso di credere che ‘tutto accade per una ragione’ e che era destino che lei crescesse la sua fanbase proprio per arrivare a questo momento.

“Se posso usare i miei profili social per condividere la verità su ciò che sta accadendo, sull’umanità, sul difendere ciò che è giusto, lo farò” ha aggiunto Tucker. “Ci sono molte persone che hanno paura di usare le proprie piattaforme perché temono la negatività che ne deriva o hanno paura di essere cancellate o perdere contratti con marchi famosi e di conseguenza il proprio lavoro…e si, è successo anche a me, è un dato di fatto. Ma è mio compito continuare e mostrare tutti i lati belli di Israele.”