Ricomincio da Modì: Johnny Depp, per la sua seconda regia, sceglie la vita del pittore livornese

di Roberto Zadik
La tormentata e breve vita del pittore e scultore Amedeo Modigliani è argomento decisamente stuzzicante per il mondo del cinema e, a quasi vent’anni da I colori dell’anima con l’attore cubano Andy Garcia, il prossimo autunno inizieranno le riprese di Modì.
Per Deep questa è la seconda fatica dietro la macchina da presa, a venticinque anni dal suo esordio registico ne Il pirata; le riprese dell’atteso lungometraggio, intitolato col soprannome che gli amici e i parenti di Modigliani gli davano, inizieranno, stando a quanto afferma il sito Algemeiner, il prossimo autunno nella capitale ungherese Budapest.
Ma chi impersonerà questo artista, elegante e sottilmente malinconico, famoso per i suoi ritratti dal collo lungo e dallo sguardo vitreo e assente? Secondo l’articolo, uscito lo scorso 16 maggio a firma della giornalista Shiryn Gherzemian, e confermato da svariati siti che hanno ripreso la notizia, protagonista del film sarà l’attore pugliese Riccardo Scamarcio, a suo agio nei panni di personaggi ribelli e irrequieti, come lo è stato Modigliani, che si confronterà con un gigante del grande schermo come l’ottantatreenne Al Pacino, passato alla storia per i suoi ruoli grintosi e non di rado violenti, da Serpico a Il Padrino.
La vita e la personalità turbolenta del pittore, nato il 12 luglio 1884 a Livorno da madre francese e padre italiano, in una famiglia ebraica sefardita, non smettono mai di ispirare. Tratto dall’opera teatrale di Dennis McIntyre, il film di Depp si concentrerà sugli ultimi anni di vita dell’artista, partendo da un suo momento di crisi, quando, inseguito dalla polizia, cercava di abbandonare la “sua” Parigi, diventata patria d’adozione, per tornare a Livorno.
Nella pellicola, come ha messo in evidenza il sito Hollywood Reporter, nell’articolo di Mia Galuppo, viene sottolineato il suo fortissimo legame con uno scapestrato gruppo di amici, formato dal pittore bielorusso correligionario Chaim Soutine, l’artista francese Marcel Utrillo, la giornalista e scrittrice londinese Beatrice Hastings, sua amante, ed il mercante d’arte polacco Leopold Zborowski; quest’ultimo riesce a dissuaderlo dalla fuga e a motivarlo a continuare, nella capitale francese  il suo percorso artistico che egli aveva deciso di interrompere per sempre.
Tutto questo fino all’incontro con il collezionista Gagnat, interpretato dal grande Al Pacino, che avrebbe cambiato per sempre la sua vita. Molto soddisfatto del progetto Depp che, come riportato dal sito di Vogue in un articolo uscito lo scorso 15 maggio e firmato daGiacomo Aricò, ha affermato “per me è un grande onore dirigere la vita di Modigliani, la sua è stata un’esistenza difficile che  però, alla fine, viene segnata dal trionfo” . Successivamente Depp ha ricordato che “è una storia estremamente umana in cui tutti possono identificarsi”. Nell’articolo di Aricò viene citata anche un’interessante dichiarazione del coproduttore, Barry Navidi “io e Al Pacino volevamo realizzare un progetto simile da molti anni; sono sicuro che grazie al  nostro incredibile cast e alla visione, all’arguzia e alla sensibilità che Johnny apporterà dietro la macchina da presa, riusciremo finalmente a trasformare il sogno in realtà”.