Più di mezzo secolo nella terra
Un messaggio ritrovato ad Auschwitz. Nel campo di concentramento è stata rinvenuta una bottiglia con uno scritto di sette deportati
Per oltre 65 anni sono rimaste nascoste nella terra. Ora, grazie allinaspettata scoperta di alcuni operai che stavano demolendo un tramezzo della Scuola Superiore di Auschwitz, le parole scritte con una matita, da sette deportati sono emerse alla luce.
IL MESSAGGIO E LE FIRME – Ledificio sotto il quale era custodita la bottiglia fu utilizzato durante la guerra dalle milizie tedesche come deposito del campo di concentramento di Auschwitz-Birchenau, dove i sette firmatari – il francese Albert Veissid e i polacchi Bronislaw Jankowiak, Stanislaw Dubla, Jan Jasik, Waclaw Sobczak, Karol Czekalski e Waldemar Bialobrzeski, allepoca tutti tra i 18 e 20 anni – erano impegnati nella costruzione di un rifugio anti-atomico. La lettera risale al settembre del 1944. Jerzy Mensfelt, portavoce del museo di Auschwitz, diffondendo la notizia del ritrovamento, ha dichiarato che ulteriori dettagli potrebbero emergere nei prossimi giorni. «Siamo certi che almeno due delle persone che compaiono in calce alla lettera sono sopravvissute alla deportazione, ma non sappiamo cosa ne sia stato di loro né se siano ancora in vita. Come del resto per tutti gli altri».
LA TESTIMONIANZA – Secondo quanto riportato sul sito della testata francese Le Point, Albert Veissid non ha alcun ricordo di quel messaggio affidato alla bottiglia. «Eppure non ho dimenticato nessun particolare del campo e quel maledetto numero (12063, ndr) affianco al mio nome è proprio quello che ho tatuato sul braccio», ha dichiarato lottanquattrenne signor Veissid allagenzia di stampa francese AFP. E avanza anche unipotesi su chi potrebbe aver scritto la lettera: «Mi ricordo, tuttavia, di aver stretto amicizia con un gruppo di polacchi cristiani che lavoravano per il rifornimento del campo. Potrebbero essere stati loro a siglare il messaggio con il mio nome e il mio numero di matricola».