Il cinema israeliano a Milano

di Nanette Hayon e Paola Mortara

Ci sono film di un realismo crudo, come Ajami, che descrive la vita nell’omonimo quartiere di Jaffo. O come Mabul dove è raccontata la vicenda di una famiglia relegata ai margini della società che affronta ogni giorno difficoltà di ogni tipo. O il film 2 Night (martedì 8 maggio, ore 21.00) che narra la storia di due giovani qualunque, di una città qualunque . Grazie alla Fondazione CDEC, il cinema israeliano torna a Milano, allo Spazio Oberdan, con una selezione di film tratta dal PKF di Roma. Novità di questa edizione? I film di animazione, complice la tecnologia digitale in cui gli artisti israeliani sono veri maestri, basti pensare al bellissimo Valzer con Bashir. Pellicole sfornate da scuole eccellenti come il Dipartimento di Animazione della Bezalel Academy di Gerusalemme che ha ottenuto al Festival di Toronto 2011 il Premio Miglior Scuola di Cinema. Film di animazione che incantano per la poesia che esprimono, altri che sono un pugno nello stomaco per crudezza, ma tutti originalissimi. E poi documentari che raccontano storie di vita vissuta, come quella della straordinaria reporter Ruth Gruber, testimone con la sua macchina fotografica, di eventi unici; o la leggendaria fondatrice della Cineteca di Gerusalemme, Lia Van Leer, o l’ebrea croata Vera Martin, unica superstite della sua famiglia, che ha saputo rinascere dedicandosi ai cavalli. Conosceremo le vicende di uomini come Leo Levi, figura originalissima dell’ebraismo italiano e raffinato musicologo che ha collezionato le musiche tradizionali delle comunità ebraiche d’Italia e del Mediterraneo. O la storia sconosciuta di Shalom Nagar, guardia personale di Adolf Eichmann durante la prigionia e poi scelto, al termine del processo, come autore materiale della sua esecuzione. Registi questi totalmente assorbiti dalla realtà che li circonda e attraverso la quale affermare la propria identità. E qui sta tutto il valore della cinematografia israeliana, capace di essere lo specchio, a volte crudele ma sempre fedele, di un presente complesso. Faranno da corollario alla rassegna alcuni interessanti appuntamenti da non mancare, oltre al consueto Happy Jewish Hour che la Fondazione CDEC offrirà agli spettatori. L’organizzazione e l’incasso dei biglietti, andranno alla Cineteca Italiana che mette a disposizione la sala. Il CDEC è però riuscito quest’anno a proporre un prezzo scontato per l’abbonamento completo a tutte le proiezioni.

La rassegna si svolgerà dal 6 al 10 maggio 2012 a cura di Nanette Hayon e Paola Mortara, con la direzione artistica di Dan Muggia e Ariela Piattelli.

Info: CDEC 02-316338/02-33103840.
Programma completo, www.cdec.it