“How I Met Your Mother”, le radici ebraiche della celebre sitcom

Spettacolo

di Nathan Greppi

Crescendo a Columbus, nell’Ohio, l’attore americano Josh Radnor ha ricevuto sin da giovane un’educazione ebraica: la sua famiglia frequentava la sinagoga conservative locale, mentre lui e le sue due sorelle hanno studiato negli anni delle medie e del liceo in una scuola ebraica ortodossa, la Columbus Torah Academy.

Come ha rivelato in un’intervista rilasciata a marzo al sito Jewish News, oggi Radnor, diventato celebre per aver interpretato il ruolo da protagonista nella famosa sitcom How I Met Your Mother (nota ai fan anche con la sigla HIMYM), si definisce “culturalmente ebreo e spiritualmente onnivoro. Cerco la saggezza ovunque essa si trovi”. Proprio di questa sitcom, oggi – 19 settembre – ricorrono i 20 anni esatti dall’esordio, avvenuto il 19 settembre 2005.

Trama e tematiche

Andata in onda originariamente dal 2005 al 2014 per un totale di nove stagioni (mentre in Italia ha esordito per la prima volta nel 2008), la serie racconta le vicende di Ted Mosby (Radnor), il quale nell’anno 2030 racconta ai suoi due figli come ha conosciuto la loro madre quando ancora era un giovane architetto alle prime armi, che nel presente vive a New York assieme ai suoi amici ed ex-compagni di università Marshall (Jason Segel) e Lily (Alyson Hannigan). Del loro gruppo di amici fanno parte anche il frivolo donnaiolo Barney (Neil Patrick Harris) e l’immigrata canadese Robin (Cobie Smulders), della quale Ted si innamora nella prima stagione.

Uno dei temi cardine di HIMYM sono le relazioni, che ciascuno dei personaggi principali vive in modo diverso: Ted ha una certa difficoltà in amore e vorrebbe un giorno trovare l’anima gemella per mettere su famiglia, ma nel cercarla finisce spesso per fare delle figuracce che rovinano tutto. Barney è l’esatto opposto, e nelle prime stagioni pensa solo a sedurre una donna diversa ogni sera in cerca di un piacere fisico superficiale; Marshall e Lily sembrano spesso la coppia perfetta agli occhi degli altri, ma talvolta anche loro hanno dei problemi che covano sotto la cenere; e Robin è una donna che ha paura di legarsi troppo a qualcuno, sia perché mette l’autonomia e la carriera al primo posto sia per un conflitto irrisolto con il padre.

Un altro tema importante riguarda il fatto che spesso i nostri sogni e aspirazioni ad un certo punto si devono scontrare con una realtà difficile da accettare: ciascuno dei personaggi principali vive in certi momenti delle delusioni in ambito lavorativo, o perché non è riuscito ad emergere nel proprio campo o perché deve accettare un lavoro che non gli piace per risolvere dei problemi economici urgenti. Per quanto uno cerchi di programmare il proprio futuro, alla fine ci sono sempre degli imprevisti dietro l’angolo, o delle questioni lasciate in sospeso che prima o poi ti presentano il conto.

Il percorso del protagonista

Anche se in teoria non c’è niente di ebraico nel personaggio di Ted, Radnor ha dichiarato che le sue radici ebraiche sono sempre state fonte di ispirazione per lui: “Provengo da un popolo che venera un libro più di ogni altra cosa. Lo baciamo. È una narrazione avvolgente e strana. Amiamo le storie. Amiamo dare un senso alla nostra vita attraverso una storia. Mi considero un narratore. Racconto sempre storie”.

Sia lui sia sua moglie Jordana Jacobs, anche lei ebrea, accendono regolarmente le candele per il Kiddush del venerdì sera e celebrano Pesach. Nell’intervista a Jewish News, alla domanda se i fatti del 7 ottobre hanno avuto un impatto sulla sua vita, Radnor ha risposto: “È impossibile che non sia così. Bisognerebbe avere la testa sepolta sotto la sabbia per non essere allarmati dall’aumento dell’antisemitismo. Potrebbe essere epigenetico. Vorrei che l’esperienza ebraica riguardasse qualcosa di molto più grande dell’antisemitismo. Penso che Rav Jonathan Sacks abbia scritto qualcosa di incredibile sull’antisemitismo. È allarmante il modo in cui muta e va in metastasi, e questo è l’ultimo ceppo del virus”.

Altri lavori

Tra i lavori di Radnor successivi a HIMYM, spiccano dei ruoli secondari nella serie televisiva Hunters, avente tra i suoi principali interpreti Al Pacino e incentrata su degli ebrei americani che negli anni ’70 danno la caccia ai criminali di guerra nazisti, e nella miniserie del 2022 Fleishman a pezzi, che parla delle vicende affettive e familiari di un epatologo ebreo newyorkese interpretato da Jesse Eisenberg, anch’egli ebreo e noto per aver interpretato Mark Zuckerberg nel film biografico The Social Network.

Paradossalmente, i lavori in cui l’attore di Columbus ha trattato maggiormente le sue origini ebraiche sono quelli che non riguardano la televisione: nel 2024, ha recitato da protagonista a Broadway nello spettacolo teatrale The Ally, in cui interpreta un professore ebreo figlio di israeliani che deve risolvere un travaglio interiore dopo che uno studente di colore gli chiede di firmare un manifesto contro le violenze della polizia nei confronti dei neri, che però include anche una sezione che accusa Israele di razzismo e apartheid. Ciò porta il protagonista a dover scegliere tra la lealtà alle sue origini e quella alle sue idee progressiste, confrontandosi con altri personaggi che esprimono diversi punti di vista.

All’inizio di quest’anno, è stato annunciato che prossimamente Radnor sarà il conduttore di The People of the Book, una serie televisiva e podcast in 12 episodi incentrata sugli scrittori ebrei che hanno dato un grande contributo al mondo della letteratura. La serie debutterà sulla piattaforma JLTV (Jewish Life Television).

Gli altri membri del cast

Josh Radnor non è l’unico ebreo ad aver interpretato un ruolo centrale in HIMYM: anche Jason Segel e Alyson Hannigan sono di origini ebraiche, così come lo era Bob Saget, l’attore che prestava la voce narrante al Ted Mosby del 2030.

In precedenza, la Hannigan ha anche interpretato dal 1997 al 2003 il ruolo della strega ebrea Willow Rosenberg nella serie Buffy l’ammazzavampiri. In questo caso, vi erano degli episodi in cui accennava al suo Bat Mitzvah e a quando festeggiava Hanukkah invece del Natale.