di Pietro Baragiola
Mercoledì 23 luglio è uscito nelle sale italiane I Fantastici 4: gli inizi, il nuovo adattamento cinematografico che introduce la prima famiglia di supereroi nel Marvel Cinematic Universe e li pone in lotta contro Galactus, il divoratore di mondi che minaccia di distruggere il pianeta Terra.
Il film diretto da Matt Shakman segue i fantastici atti di eroismo di Reed Richards/Mr. Fantastic (Pedro Pascal), Susan Storm/La donna invisibile (Vanessa Kirby), Johnny Storm/La torcia umana (Joseph Quinn) e Benjamin Grimm, alias La Cosa, il gigante di roccia noto per la sua forza sovrumana e il suo cuore gentile.
Ad interpretare quest’ultimo supereroe è l’attore Ebon Moss-Bachrach, che recentemente ha raggiunto la fama internazionale grazie al ruolo di Richard Jerimovich nella serie tv The Bear per il quale ha vinto un Primetime Emmy Award come miglior attore non protagonista, un Critics’ Choice Television Award, una nomination ai Golden Globe e tre nomination agli Screen Actors Guild Awards.
Sin dall’annuncio ufficiale del cast nel San Valentino 2024, il pubblico ha molto apprezzato la scelta di dare a Moss-Bachrach il ruolo de La Cosa in quanto entrambi condividono una caratteristica estremamente importante per la storia del personaggio: l’identità ebraica
Moss-Bachrach è infatti il primo attore ebreo a calarsi ufficialmente nei panni del ‘Golem della Marvel’, spingendo così i fan di tutto il mondo a chiedersi se il background religioso di Ben Grimm sarà esplorato all’interno del film.
Nel trailer ufficiale della pellicola si può già intravedere Yancy Street, la strada immaginaria del Lower East Side che rende omaggio alla vera Delancey Street, una delle vie principali del quartiere ebraico newyorkese.
In queste prime immagini, oltre ai numerosi manifesti tipici degli anni ’60 (periodo in cui è ambientato il film), molti spettatori sono riusciti ad individuare anche diversi elementi yiddish: babka e challah disposti nella vetrina di un panettiere e un cartello con il nome di un sarto, H.Stern, che riporta la scritta in ebraico “tikunim” (riparazioni).
Ben Grimm è stato ideato dalla penna di Stan Lee e di Jack Kirby facendo la sua prima comparsa nella serie originale del 1961 ma ci sono voluti quattro decenni prima che la sua identità ebraica venisse ufficialmente rivelata nella storia dei fumetti rendendolo uno dei supereroi ebrei più amati da grandi e piccini.
La storia di Ben Grimm
Secondo quanto raccontato nei fumetti, Benjamin Jacob Grimm è nato da genitori ebrei nel Lower East Side di New York City ed è cresciuto in povertà come un teppista di strada prima di poter frequentare l’università grazie ad una borsa di studio per il football americano.
Ben riesce a diventare un astronauta e, nel corso di una missione spaziale con gli amici Reed, Susan e Johnny, viene accidentalmente esposto a raggi cosmici che conferiscono all’intero team abilità speciali.
Jack Kirby (all’epoca Jacob Kurtzberg) ha disegnato il personaggio de La Cosa come un suo alter ego: facendolo nascere come lui nel Lower East Side e dandogli persino il nome di suo padre, “Benjamin”.
Sono stati lo scrittore Karl Kesel e l’artista Stuart Immonen a smascherare l’identità ebraica del supereroe nel fumetto Fantastic Four #56 del 2002 in occasione dello Yom Kippur.
Nel corso di questo arco narrativo, Ben torna nel suo vecchio quartiere per restituire una collana con la stella di David che aveva rubato da un banco di pegni quando era ancora un bambino, come parte della sua iniziazione alla Yancy Street Gang.
Quando, durante questo episodio, il suo vecchio vicino ebreo Hiram Sheckerberg sembra essere ucciso dal perfido Powderkeg, Ben recita lo Shemà per salutare l’amico. Per miracolo, però, Sheckerberg si risveglia e chiede a Ben perché non abbia mai detto a nessuno della sua identità ebraica e se ne provasse vergogna.
“No, non è quello…” risponde La Cosa. “È solo che non ne parlo, tutto qui. Immagino che ci siano già abbastanza problemi nel mondo senza che la gente pensi che gli ebrei siano tutti mostri come me.”
Sentendo queste parole, Sheckerberg assicura a Ben che non è un mostro, anzi, che le sue sembianze lo rendono simile al Golem che agiva come protettore degli ebrei.
Negli anni a venire Ben accetta a pieno la sua identità ebraica, arrivando persino a leggere pubblicamente la Torah, a sposare la scultrice cieca Alicia Masters indossando una kippah e a celebrare un nuovo Bar Mitzvah per festeggiare 13 anni nella sua “nuova vita” come La Cosa.
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