Nissim: «Sono le donne i Giusti del nostro tempo»

di Jonathan Misrachi e Paolo Castellano

Mai più spose bambine…
La resistenza morale e civile delle donne, la dignità di una lotta millenaria, sono un patrimonio dell’umanità. E’ il tema della Giornata europea Giusti 2016

Pisapia_Cippo Halima Bashir_Comunità Sudanese

Chi si oppone al terrorismo, è un Giusto del nostro tempo. Mi auguro che in questa giornata ogni scuola e istituzione compia un gesto che ricordi i Giusti locali o quelli del nostro tempo. Mi piace ricordare cosa è successo al Memoriale della Shoah quando hanno ospitato i migranti, o anche quello che fece la Comunità di Sant’Egidio, o la Guardia Costiera Italiana. Ci sono i Giusti di ieri e i Giusti di oggi. Oggi celebriamo le donne che resistono alle ingiustizie e agli integralismi». Queste le parole di Gabriele Nissim, presidente Gariwo – La foresta dei Giusti, all’indomani della Giornata Europea dei Giusti, il 6 marzo, ma che quest’anno si è stata prolungata fino all’8, giorno della donna. «Per la Giornata europea dei Giusti 2016 abbiamo scelto come tema per la cerimonia al Monte Stella “La resistenza morale e civile delle donne per la propria dignità, patrimonio universale” – spiega Nissim -. Il nostro principio sostanziale è che la battaglia delle donne per l’umanità, e la battaglia delle donne per le donne è un patrimonio dell’umanità e una battaglia per tutta la civiltà».
Durante i tre giorni si sono tenuti in tutta Italia molti eventi celebrativi. «È stato inaugurato da poco un Giardino dei Giusti ad Agrigento nel cuore della Valle dei Templi, e anche Roma sta per celebrare la nascita di un Giardino nel cuore di Villa Pamphili – continua Nissim -. Anche nello scenario internazionale si sono tenuti eventi molto significativi come a Varsavia, nel Museo ebraico che si trova nell’area dell’ex Ghetto, e a Praga, dove è stato affrontato il tema dei migranti mischiato a quello dei profughi ebrei del ‘900».
Milano onora sei donne Giuste.
A Milano il 6 marzo alla Fabbrica del Vapore è stato inaugurato un murale realizzato dai writer Pao, Ivan, Orticanoodles e Piger, dedicato a Khaled al-Asaad, il “custode” di Palmira ucciso dall’Isis ad agosto, già ricordato da Gariwo a novembre con un albero al Giardino dei Giusti del Monte Stella. La sera, poi, presso la sala Alessi di Palazzo Marino si è tenuto l’evento “Un pianoforte per i Giusti”: una celebrazione di parole e musica in onore di coloro che si sono battuti per una giusta causa. Prima la celebre attrice Sonia Bergamasco ha recitato alcuni brani tratti dai testi delle “Giuste” onorate l’8 marzo presso il Monte Stella. Il Maestro Gaetano Liguori si è poi esibito in un concerto jazz, genere musicale che, come ha dichiarato Nissim, «come i Giusti va contro ogni schema musicale ma fa parte dei nostri tempi». Il 7 marzo, poi, sempre alla sala Alessi di Palazzo Marino si è tenuto il convegno intitolato “Conquiste e sconfitte nella legislazione relativa alla condizione femminile nel mondo”, a cui hanno partecipato Livia Pomodoro, Presidente emerito del Tribunale di Milano, Maryan Ismail, docente di antropologia dell’immigrazione e Milena Santerini, docente dell’Università Cattolica e presidente Alleanza Parlamentare contro l’intolleranza e il razzismo del Consiglio d’Europa. Durante l’incontro hanno riportato la loro testimonianza Flavia Agnes e Vian Dakhil, Cecilia De Vincenti, figlia di Azucena Villaflor, e Giovanni Impastato, figlio di Felicia Impastato: tutte donne riconosciute quest’anno come Giuste. Le celebrazioni sono poi culminate l’8 marzo con la cerimonia al Giardino dei Giusti al Monte Stella, dove, alla presenza del sindaco Giuliano Pisapia, sono stati dedicati degli alberi e dei cippi a sei donne scelte come Giuste. Halima Bashir, giovane medico del Darfur, che ha avuto il coraggio di denunciare e testimoniare gli stupri delle milizie Janjaweed; Vian Dakhil, deputata irachena che ha rivolto un accorato appello per gli yazidi intrappolati nei Monti del Sinjar, accusando l’ISIS di genocidio; Sonita Alizadeh, rapper afghana di Herat, che si batte contro il dramma delle spose bambine; Flavia Agnes, avvocatessa indiana, coraggiosa attivista per i diritti delle donne di ogni ceto e religione, contro la violenza di genere e per una legislazione che le tuteli; Azucena Villaflor per le madri di Plaza de Mayo, che negli anni ’70 hanno osato sfidare la dittatura argentina, invocando verità e giustizia per i propri cari “desaparecidos”; e Felicia Impastato, che ha sfidato la morte civile dell’isolamento e del disprezzo sociale, col rivendicare prima la propria estraneità all’ambiente delle cosche, e poi verità e giustizia per il figlio Peppino, ucciso dalla mafia nel 1978. Durante la cerimonia, Gabriele Nissim ha letto il messaggio del Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, che ha annunciato la prossima apertura di un Giardino dei giusti nell’ambasciata italiana a Tunisi, prima città araba ad aderire a questa iniziativa.