Decreto di espulsione per gli ebrei d’Inghilterra

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Non c’è pericolo imminente, tuttavia gli ebrei inglesi sono avvisati: l’Editto di espulsione decretato dal re Edoardo I° nel 1290 e che per molte e diverse ragioni intimava a tutti gli ebrei di lasciare il regno è tuttora valido, ossia non è mai stato formalmente revocato. L’editto venne inviato a tutti gli sceriffi d’Inghilterra che dovevano vigilare affinché gli ebrei lasciassero il paese, altrimenti venissero giustiziati. La data della firma significativamente coincide con quella ebraica di Tisha beAv.

È sorprendente che il decreto non sia ancora stato revocato e che figuri tuttora fra gli atti legali. Restò attivo per decenni fino a quando Olivier Cromwell permise agli ebrei di fare ritorno nella metà del 17° secolo, e da allora quella inglese è diventata una delle comunità ebraiche più fiorenti del mondo. Ma l’editto resta valido. E anche se è chiaro che si tratta di una legge disattesa e che l’Inghilterra non si comporta più secondo le norme medievali, in teoria sarebbe sempre possibile cacciare gli ebrei, per esempio quelli israeliani, quando visitano il paese.

Per questo occorre un atto ufficiale della regina che firmi un decreto di revoca all’editto emesso da uno dei suoi antenati.

Il ministro degli esteri inglesi, per bocca di uno dei suoi consiglieri legali ritiene che tale revoca non sia necessaria, in quanto gli ebrei, come tutte le altre minoranze religiose, da oltre un secolo godono di uguali diritti, a cominciare dall’Emancipazione ebraica formale del 1858, momento in cui a Lionel de Rothschild venne concesso di sedere alla Camera dei Comuni dopo che la legge che limitava il giuramento d’ufficio ai cristiani venne cambiata.