Il cibo dell’anima: ricette e precetti

Libri

di Ilaria Myr

Un viaggio alla scoperta dei piatti nelle tre religioni monoteiste: è il nuovo libro di Miriam Camerini “Ricette e precetti”

«Il legame fra ricorrenza religiosa, circostanza della vita o precetto e il cibo, il piatto, la ricetta che li caratterizzano è di volta in volta una scoperta, una storia che si dipana nel suo da farsi». È da questa considerazione di base che è nato il libro Ricette e Precetti, uscito da poco per Giuntina, scritto da Miriam Camerini, regista, attrice e studiosa di ebraismo: un testo nuovo e unico nel suo genere, che prende in considerazione il legame di tutte e tre le religioni monoteiste con il cibo, con esempi concreti corredati da ricette (curate da Labna.it) e bellissime illustrazioni di Jean Blanchaert.
«Punto di partenza è stata una collaborazione con il mensile Jesus delle Edizioni San Paolo – spiega Miriam a Bet Magazine -, per il quale per cinque anni ho curato una rubrica dedicata proprio all’esame della relazione fra precetto e ricetta nei tre monoteismi. Che nell’ebraismo il rapporto con il cibo sia sacralizzante era per me scontato, essendo nata rispettando le regole della kasherut: la scommessa era invece andare a vedere come funziona per le altre religioni. Ed è stata una scoperta entusiasmante».

Quello che Miriam Camerini fa nel suo libro è un vero e proprio viaggio alla scoperta dei piatti delle tradizioni religiose, che porta il lettore da Milano a New York, a Venezia come a Tashkent, a Sarajevo e a Istanbul, passando e approdando ovviamente a Gerusalemme, culla del monoteismo. In molti di questi posti si è recata fisicamente, andando a farsi raccontare dalla gente del luogo le storie e le usanze legate a una particolare festa religiosa. Ecco quindi la ricetta dell’uovo pasquale per gli ortodossi, spiegato dalla moglie ucraina del proprietario del negozio di biciclette da cui Miriam va a farsi riparare la bici, così come quella dei bigoli in salsa, preparati per il giorno del venerdì santo da una signora cattolica, con cui l’autrice chiacchiera su una panchina a Venezia, durante Pesach. E ancora l’ashure, il budino di cereali, frutta secca, cannella, scorza d’arancia e acqua di rose, che la leggenda vuole essere il piatto preparato con i resti di cibo da Noè e famiglia quando l’arca si incagliò sul Monte Ararat, e che ancora oggi viene preparato nei giorni di festa in Turchia, Albania e in molti paesi arabi e musulmani.

«Ovunque andassi, chiedevo cosa preparano per le ricorrenze pubbliche e private – continua Miriam -. A Gerusalemme, poi, con un solo pasto mi portavo a casa storie delle tre fedi! Mi ricordo che nella Città vecchia ero in una panetteria di un arabo musulmano, che ha chiamato apposta per me un pope russo che mi ha raccontato il dolce che preparano per la Pasqua ortodossa e che cuociono proprio nel forno del panettiere arabo… Che cosa mi ha divertito di più? Scoprire che il panino al pesce di McDonald’s è nato nel 1962 dall’idea del cattolico Lou Groen per continuare a vendere panini anche durante il periodo di Quaresima, in cui i cristiani non possono mangiare carne…».

Gefilte Fish, Haroseth, la Ruota di Faraone cucinata in occasione della Parashà Beshallach, ma anche il Lulav e le Orecchie di Aman: sono solo alcune delle storie ebraiche raccontate dall’autrice, che attinge principalmente alle sue conoscenze e ai suoi ricordi famigliari.
A impreziosire il testo, i disegni di Jean Blanchaert, a cui l’autrice aveva chiesto un aiuto per l’immagine di copertina, ma che, innamoratosi del progetto, ha deciso di illustrare le 45 ricette curate da Manuel Kanah e Benedetta Jasmine Guetta di Labna.it. E poi, la bellissima prefazione del grande giornalista triestino Paolo Rumiz, che dà una lettura anche politica del cibo. “Che cosa, più del cibo, riesce a coniugare il mistero dell’identità e della contaminazione, disinnescando il conflitto fra i due? Non vi è pietanza mediterranea ‘tipica’ di un territorio che non venga da lontano e non nasca da un imbastardimento. Basterebbe questo a sbugiardare i teorici della purezza e delle radici”. Per concludere dicendo: “Non ho nessuna paura di dire che in un moussaka o in un gefilte fish vi è Europa allo stesso livello che nell’Inno alla Gioia di Beethoven”.

 

Miriam Camerini, Ricette e Precetti (Giuntina editore). Illustrazioni di Jean Blanchaert, ricette di Labna.it, pp. 220, euro 18,00