I sentimenti perduti nella notte dell’umanità

Libri

di Nathan Greppi

Nell’Ucraina occupata dai nazisti, gli ebrei del ghetto di Prokov cercano di sopravvivere, perdendo ogni valore etico.
Un romanzo autobiografico sulla durezza di quella vita

Tra coloro che sopravvissero alla Shoah, furono molti gli scrittori che si servirono della narrativa per rielaborare ciò che avevano subìto, tramandando i propri ricordi come monito per le generazioni future. In questo filone va aggiunto anche Edgar Hilsenrath, scrittore tedesco poco conosciuto in Italia, sopravvissuto alla Shoah e morto il 30 dicembre 2018. Pochi mesi prima del suo decesso, è stato tradotto per la prima volta in italiano Notte, una delle sue opere più famose.
Siamo nel marzo 1942: Ranek è un giovane ebreo internato nel ghetto ucraino di Prokov, che cerca di sopravvivere con ogni mezzo, anche derubando e ingannando chi gli sta intorno. Nel corso delle sue peripezie, incontrerà diversi personaggi, ognuno dei quali rappresenta a modo suo la perdita di valori e di umanità nella “notte” della Storia.

Sebbene il luogo e il nome del protagonista siano inventati, essi sono fortemente ispirati all’esperienza dell’autore, che durante la guerra fu internato in un ghetto ucraino. Infatti, è descritta nei minimi dettagli la vita in uno dei tanti ghetti nell’Ucraina occupata dalle truppe romene, alleate dei nazisti, e le difficoltà che gli abitanti dovevano affrontare dall’alba al tramonto per poter superare la notte.
E qui sta l’aspetto più controverso del libro: gli ebrei nel ghetto appaiono tutto meno che vittime, in quanto pur di non morire di fame e avere un posto dove dormire rubano, truffano, si prostituiscono. Ognuno pensa solo a se stesso, mentre l’empatia e l’affetto sembrano non esistere più, e chi ne prova ancora viene deriso o preso per matto. Ranek non fa eccezione e anzi riesce a sopravvivere a lungo proprio perché è uno dei più cinici e spregiudicati. Non a caso, non compaiono mai soldati tedeschi, in quanto a sorvegliare il ghetto non sono solo le truppe romene e ucraine, ma anche poliziotti ebrei che per rimanere in vita sacrificano altri ebrei.
Quello di Hilsenrath è un romanzo duro, in cui le vittime vengono descritte come persone normali, travolte da eventi mostruosi che le hanno privati della loro umanità.

 

Edgar Hilsenrath, Notte, traduzione di Roberta Gado, postfazione di Paola Del Zoppo, Voland editore, pp. 576, 16,00 euro.