Unexpected Milano: ritratto della città del cambiamento

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Una Milano che non ti aspetti, una Milano diversa, quella che il vento, soffiato un anno fa con l’elezione a sindaco di Giuliano Pisapia, ha cambiato, sta cambiando. E’ questo forse il messaggio che sta dietro “Unexspected Milano”, la mostra fotografica che Ruggero Gabbai inaugura oggi, 4 maggio, negli spazi del MIA (Milan Image Fair, 4-6 maggio, via Tortona 27),  la fiera internazionale della fotografia e della video-arte che fino a domenica sarà polo di attrazione per appassionati e addetti ai lavori.

Unexpected Milano, proprio come l’anno scorso l’evento Unexpeted Israel ci aveva mostrato l’Israele che la gente non si aspetta, quello che non si vede sulle pagine dei giornali – è la Milano che Gabbai osserva e vive da una posizione privilegiata e nelle duplice veste di fotografo e di consigliere comunale. Proprio questo nuovo ruolo gli ha fornito chiavi di lettura inedite e modalità espressive altrettanto nuove rispetto alle sue precedenti esperienze. “Dalla mia elezione ho cominciato a fotografare vari momenti del nostro modo di fare, di stare in aula: dai gesti più eloquenti a quelli più piccoli e semplici”, dice. “E’ un susseguirsi di sguardi ed espressioni che danno forma alle idee”. Ecco, gli sguardi, la mimica facciale, i gesti, ci raccontano in bianco e nero la Milano del cambiamento, ci raccontano dal di dentro chi sta cercando di cambiare Milano.
Le immagini a colori del mondo “esterno”, dei luoghi simbolici della città, delle sue vie, ci mostrano invece una Milano in cui le bellezze dell’arte e della natura (la neve che ricoopre l’arco della pace e le biciclette) si intersecano con le “storture” della società contemporanea –  la “stortura” dell’homeless precariamente sdraiato ai piedi di una luminosa vetrina del centro, o, ancora, la “stortura” degli operai della Wagon Lits sulla torre del binario 21 della Stazione Centrale.

Questi due mondi si scontrano, anche visivamente, fotograficamente – nella scelta del colore in un caso e del bianco e nero nell’altro. Le sedute in consiglio in bianco e nero; la città a colori, come a dire che nelle stanze della politica,  i molti colori, le mille sfaccettature della realtà, si polarizzano fino ad annientarsi nel bianco e nero del confronto fra le parti, della maggioranza e dell’opposizione, della destra e della sinistra, del bianco e del nero.

Questi due mondi si ritrovano, si riuniscono nelle immagini di Gabbai, nel suo essere parte attiva, protagonista e insieme osservatore distaccato, di entrambi. Si ritrovano nella modalità stessa utilizzata per questo “ritratto” cittadino: estemporaneo, senza ambasce, istantaneo e istintivo, realizzato con un semplice iphone.
Milano è nostra, ci appartiene, la viviamo, la subiamo, la godiamo giorno per giorno, ed è questa, sembra dirci Gabbai. Una città ricomposta attraverso piccole e grandi immagini, volti noti e milanesi di tutti i giorni, momenti immortalati e momenti rapiti.

L’occhio di chi osserva, l’occhio sensibile, talvolta clinico del fotografo riesce a vedere e cogliere, fermare e trasmettere quel che a noi tutti scivola via indifferenziato, “normale”, ormai invisibile (o inguardabile, chissà),  nelle nostre corse quotidiane verso gli uffici, verso le nostre case.

Questo di Gabbai è un work in progress, così come lo è il lavoro del nuovo sindaco e della sua Giunta fino alla scadenza del mandato. Allora l’uno e gli altri tireranno le somme. Per il 2015, per i momenti decisivi dell’Expo, Gabbai promette un nuovo ritratto milanese. Confrontando le foto di oggi con quelle di domani, potremo forse dire, Milano è cambiata. Ma sarà un ritratto tutto a colori o tutto in bianco e nero?

Unexpected Milano
Mostra di Ruggero Gabbai
4-6 maggio
Inaugurazione, venerdì 4 maggio, ore 12.00
MIA, via Tortona 27
SuperstudioPiù – Padiglione 4, Stand 32
INFO: http://www.miafair.it/visitatori_info_in2_ita.aspx