Enric Fink alla Giornata europea della cultura ebraica 2019

Giornata Europea della Cultura Ebraica 2019: al Teatro Parenti rivive il sogno della pace

Eventi

di Nathan Greppi
Due eventi diversi ma ugualmente carichi di emozioni hanno concluso la Giornata Europea della Cultura Ebraica. Al Teatro Franco Parenti si è tenuto dapprima il concerto del quintetto guidato dal musicista Enrico Fink, a cui è seguito un intervento dell’educatrice Angelina Calò Livne, che ha parlato di Beresheet laShalom, un centro per bambini ebrei e arabi da lei fondato in Israele dove fa dialogare popoli in conflitto tra loro.

Il concerto, intitolato Sogno a cielo aperto, alternava l’uso di violini, flauti, tastiera e tromba, a un monologo di Fink ispirato alle opere di diversi poeti, ebrei e non, tutte legate al “sogno dell’esule”; oltre a lui hanno suonato ragazzi dell’Orchestra Multietnica di Arezzo, che lui ha co-fondato.

Angelica Edna Calò Livne, fondatrice di Beresheet LaShalom
Angelica Edna Calò Livne, fondatrice di Beresheet LaShalom

 

Dopo di lui è intervenuta la Calò, la quale ha parlato di Beresheet LaShalom, da lei fondato nel kibbutz Sasa nel nord d’Israele, vicino al confine libanese; qui ha sperimentato un suo metodo pedagogico, che cerca di far convivere e giocare insieme bambini ebrei, musulmani, cristiani, drusi e circassi, che fanno anche spettacoli teatrali che hanno portato fuori dai confini nazionali. In Italia si sono esibiti in 8 città diverse, compresa Milano durante l’EXPO. Ha raccontato anche di aver portato 50 ragazzi colpiti dal terrorismo in Italia nel 2000, durante la Seconda Intifada: “Torniamo da questo incontro che qualcosa è cambiato nella nostra vita. Sono ragazzini di 15-16 anni che non ridono più, ognuno di loro si porta dietro una tragedia.” Fu quella esperienza a convincerla a fondare una scuola di teatro per bambini di tutte le etnie e religioni.

Ha raccontato che ha creato il teatro con le sue sole forze, e che “ogni volta che sembra che stia per chiudere, è come se arrivasse un angelo per aiutare. Nel frattempo creiamo questi spettacoli, e ci chiamano a venire a Eilat e Aqaba, in Giordania. Ma è successo nel 2008, quando c’erano gli scontri con Gaza, e i giordani non volevano venire in Israele, ma prima di lasciare tutto gli ho portato lo spettacolo dei miei ragazzi della Galilea.” Negli anni a venire i ragazzi si sono esibiti anche di fronte a Papa Francesco e al Parlamento Europeo. Per il suo lavoro, la Calò nel 2004 ha vinto il Premio per la Pace al femminile di Assisi.

Al termine del suo racconto, sono stati proiettati dei video sulle varie attività svolte dal centro nel corso degli anni.

Il vicesindaco Scavuzzo: “Dobbiamo promuovere contesti in cui sognare”

Al termine ha parlato la vicesindaco di Milano Anna Scavuzzo, la quale sulla storia della Calò ha dichiarato : “Questo impegno, questa passione e determinazione non devono mancare mai. Questa idea del sognare non è accompagnata all’immagine di qualcuno che vaga senza capire cos’è la realtà; credo che ci sia quel bisogno di sognare e rimboccarsi le maniche, e allo stesso tempo avere un obiettivo lontano. Bisogna anche un po’ godersela questa fatica, non è bello solo arrivare in cima ma anche il camminare. Come istituzioni abbiamo il compito di promuovere contesti in cui anche noi adulti, come i più giovani, possiamo permetterci di sognare.”