Ebrei nel Novecento italiano, al MEIS un secolo di storia in mostra

Eventi

di Redazione
Con ‘Ebrei nel Novecento italiano il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS di Ferrara aggiunge un nuovo capitolo a un programma espositivo pluriennale, che ricostruisce la bimillenaria storia dell’ebraismo in Italia. In calendario dal 29 marzo al 6 ottobre 2024, la mostra racconta cento anni di storia italiana, le sfide di un’epoca, le lacerazioni, la rinascita e l’evoluzione del concetto di cittadinanza.

Ebrei nel Novecento italiano’, a cura dello storico Mario Toscano e dell’editore e divulgatore scientifico Vittorio Bo, con l’allestimento a cura dell’architetto Antonio Ravalli, offre un racconto dettagliato del XX secolo attraverso la storia, l’arte e la vita quotidiana degli ebrei italiani. Il progetto illustra il complesso percorso prima di acquisizione della cittadinanza, poi di perdita e infine di riacquisizione dei diritti, da parte di una minoranza che si è riconosciuta e integrata nella vita italiana, mantenendo salda la propria identità culturale e religiosa e offrendo un contributo di rilievo alla costruzione dello Stato e allo sviluppo della società nazionale.

Ritratto di Primo Levi con il figlio Renzo, 1963-1964 (Archivio Fondazione CDEC, Fondo Levi Anna Maria, inv. 363-001)

 

“Con ‘Ebrei nel Novecento italiano’ giunge a compimento il cammino cronologico avviato dal MEIS della bimillenaria vicenda della presenza ebraica in Italia, iniziato con la mostra inaugurata nel dicembre 2017 dal Presidente della Repubblica sui primi mille anni e proseguito nel 2019 con quella sul Rinascimento e nel 2021 con quella sul periodo dai Ghetti all’emancipazione – spiega il Presidente del MEIS Dario Disegni nel catalogo della mostra ‘Ebrei nel Novecento italiano’ (Sagep, 2024) -. Il cuore della nuova mostra completerà poi in tal modo il percorso espositivo permanente del Museo, realizzando quella rappresentazione della storia della Comunità ebraica in Italia, posta come obiettivo primario assegnato al MEIS dal Parlamento della Repubblica nella legge, approvata all’unanimità, che lo ha istituito. Raccontare il Novecento degli ebrei italiani è indubbiamente una sfida di straordinaria complessità; chi ha vissuto nel XX secolo ha dovuto infatti barcamenarsi tra una moltitudine di esistenze diverse”.

Un secolo di storia e di storie

“Affrontare la complessa storia dell’ebraismo italiano nel XX secolo attraverso una mostra ha richiesto un tentativo di sintesi non indifferente e allo stesso tempo una accurata attenzione alla ricchezza e alla drammaticità di molti momenti cruciali per la storia d’Italia – raccontano i curatori dell’esposizione Vittorio Bo e Mario Toscano -. La funzionalità dei mezzi utilizzati (fotografie, opere d’arte, filmati, oggetti e altro) è stata di aiuto per rendere percorribile l’esposizione a più livelli, attraverso forme di linguaggio destinate ad ogni tipologia di pubblico. ‘Ebrei nel Novecento italiano’ si inserisce in un preciso percorso che il MEIS ha voluto intraprendere per illustrare la millenaria storia dell’ebraismo in Italia, con il preciso intento di rappresentare l’appartenenza degli ebrei italiani alla grande storia della penisola, attraversata da invasioni, migrazioni, divisioni e da un crescente desiderio di costruire un paese unito. Ebbene, in questo contesto, questa mostra dimostra il ruolo fondamentale di una minoranza che si è riconosciuta e integrata nella vita del Paese senza smarrire la sua identità culturale e religiosa”.

‘Ebrei nel Novecento italiano’ è un racconto che offre prospettive diverse per evitare banalizzazioni o stereotipi: gli ebrei italiani del Novecento vengono raccontati nella loro condizione di uguaglianza e di specificità. Per rintracciare gli infiniti fili, personali e universali, che compongono una trama tanto densa, il MEIS pone particolare attenzione alla varietà di storie, esperienze personali e memorie di famiglia che concorrono a ricostruire l’articolato cosmo al centro di questa importante riflessione.

 

 

Suddivisa in sette sezioni, la mostra si apre alla fine dell’Ottocento, quando dopo l’Unità d’Italia e lo smantellamento dei ghetti gli ebrei diventano cittadini a tutti gli effetti. Un periodo di ottimismo, entusiasmo e fervente attività documentata dalla presenza di figure politiche come il Presidente del Consiglio Luigi Luzzatti e il Ministro della Guerra Giuseppe Ottolenghi, ma anche da una costellazione di storie di famiglie, di vita culturale, di lavoro e di imprese.

Il periodo del Ventennio fascista viene ricostruito nelle sue diverse fasi e nella sua complessità a partire dalla marcia su Roma (1922). La promulgazione delle leggi razziali nel 1938 segna una frattura drammatica, documentata con incisiva precisione. Ad essa segue il racconto del passaggio dalla persecuzione dei diritti alla persecuzione delle vite dopo l’8 settembre 1943, con le razzie e la deportazione nei campi di sterminio. Ampia attenzione è dedicata all’elaborazione del trauma del genocidio degli ebrei italiani e alla capacità di ripresa della compagine ebraica nel dopoguerra, segnato da eventi internazionali e nazionali capaci di incidere profondamente su una piccola minoranza, dall’attentato alla sinagoga di Roma del 9 ottobre 1982 alla visita del pontefice al Tempio maggiore della capitale, alle nuove relazioni con lo Stato e con la società civile.

Sotto le luci del percorso espositivo

Il pubblico potrà immergersi nei contenuti raccolti nel tavolo multimediale a cui è stato affidato il compito di rendere accessibili approfondimenti, materiali originali, prime edizioni, che contribuiscono a completare il mosaico della storia culturale del XX secolo.

“Il percorso della mostra si sviluppa su due piani paralleli – spiegano ancora i curatori Vittorio Bo e Mario Toscano – : il grande tavolo centrale, con i suoi oggetti e le sue testimonianze, dialoga con le opere e i documenti esposti alle pareti e nelle sale, restituendo la varietà e la complessità di un rapporto che intreccia i grandi eventi politici ai momenti rappresentativi della vita quotidiana. La ripartizione delle 7 sezioni in cui si compone la mostra (I risultati dell’integrazione 1900-1922; Dalla fine della libertà alla vigilia delle leggi razziali 1922-1937; La persecuzione degli ebrei 1938-1943; La persecuzione degli ebrei: 1943-1945; Liberazione, Repubblica Costituzione 1945-1948; Una democrazia in cammino: dalla promulgazione della Costituzione all’applicazione dell’articolo 8 1948-1987; Identità, memoria e rappresentazione 1988-2000) è funzionale non solo ad un preciso disegno di carattere storico-cronologico ma risponde anche alle diverse fasi della vita degli ebrei italiani lungo tutto il secolo, con il preciso intento di testimoniare la piena appartenenza alla più ampia comunità nazionale, anche nei momenti più drammatici”.

Il vasto repertorio fotografico, che proviene da numerosi archivi pubblici e privati, descrive i diversi mestieri e ruoli nella società, racconta posizioni politiche anche antitetiche. Le opere d’arte fanno riscoprire figure come Corinna e Olga Modigliani, Corrado Cagli e di Antonietta Raphaël Mafai, Rudolf Levy, Emanuele Luzzati, le sculture di Arrigo Minerbi, tra cui il busto dell’attrice Eleonora Duse con dedica al drammaturgo Sabatino Lopez, ebreo di origine livornese, tra i protagonisti della scena artistica milanese degli inizi del Novecento.

In esposizione anche riviste, cartoline, immagini, medaglie e oggetti evocativi alcuni provenienti dalla collezione del MEIS altri che, a conclusione della mostra, entreranno a far parte del percorso permanente.

Ebrei nel Novecento italiano ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica. L’esposizione è realizzata con il sostegno e patrocinio del Ministero della Cultura, della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Ferrara e dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e il patrocinio della Comunità Ebraica di Ferrara. Ente sostenitore: Intesa Sanpaolo. Sponsor: Fondazione Guglielmo De Lévy, Avis Provinciale e Comunale Ferrara, TPER, Gruppo Hera, Coop Alleanza 3.0 e Fondazione Bottari Lattes.

 

Ebrei nel Novecento italiano

Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS

Via Piangipane 79/83 – 44121 Ferrara (Italia)

dal 29 marzo al 6 ottobre 2024

 

Orari di apertura

Mar-Dom dalle 10.00 alle 18.00

 

Informazioni

+39 0532 1912039

+39 342 5476621

info@meisweb.it

 

(In alto, Foto di classe della 5° elementare della scuola ebraica di Cosala, rione di Fiume, ante giugno 1940. Archivio
Fondazione CDEC, Fondo Stern Giulio, inv. 015-010)