Negata la restituzione del Pissarro, rubato dai nazisti ad un’ebrea. Ma è una battaglia non ancora finita

Arte

di Michael Soncin
Se andate a visitare il museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, noterete, nella sala 33, ancora appeso sulle pareti, una tela dall’inestimabile valore di Pissarro, sottratto ingiustamente dai nazisti ad una famiglia ebraica durante la Shoah.

Nonostante gli eredi del legittimo proprietario abbiano cercato di fare valere i propri diritti, in tutti i modi possibili, la vicenda è finita alla Corte di Appello americana, con un amaro finale: il detentore rimane il museo con sede in Spagna.

Salvarsi dalla deportazione

Rue Saint Honoré, Après-Midi, Effet de Pluie, titolo del capolavoro impressionista, è un olio su tela di 81×65 cm, risalente al 1897, il cui valore oscilla nell’ordine di vari milioni di euro.

La proprietaria era una donna ebrea residente in Germania di nome Lilly Cassirer Neubauer, che acquistò l’opera direttamente dal mercante d’arte del pittore francese. Successivamente, in pieno nazifascismo, per sfuggire alla Shoah, Lilly ha dovuto abbandonare tutti i beni più preziosi, quadro incluso.

Infatti, nel 1939 per ottenere un visto e fuggire dalla Germania, dove il potere nazista era sempre più aggressivo, non avendo scelta fu costretta a vendere il dipinto per 900 Reichsmark, circa a 328 euro.  E alla fine, quei soldi non li ha mai ricevuti.

Il governo nazista, com’è anche riportato su Euronews, aveva venduto il Pissarro ad un’asta, e finì poi nel 1993, dopo un lungo passamano, al governo spagnolo che lo comprò dal barone Hans Heinrich Thyssen-Bornemisza, pesantemente compromesso con il nazismo, esponendolo nel museo omonimo, dove si trova attualmente.

Nemmeno il risarcimento di 265.000 dollari, proposto dal governo tedesco, portò Lilly Cassirer Neubauer a rinunciare a recuperare ciò che era suo di diritto. Una volta arrivata negli Stati Uniti come rifugiata, salvandosi fortuitamente dai rastrellamenti e delle leggi antiebraiche, spenderà anni – invano – alla ricerca del dipinto, senza mai arrendersi.

Il dipinto di Jacob Abraham Camille Pissarro del 1897 “Rue Saint-Honoré nel pomeriggio. Effetto della pioggia”, nel salotto di Lilly Cassirer prima della vendita forzata dell’opera ai nazisti. Foto pubblicata in origine su “Jewish News Syndicate” per gentile concessione della famiglia Cassirer.

Uno dei casi legali più longevi al mondo

Gli eredi di Lilly Cassirer Neubauer, che sono ormai in lotta da decenni con il museo, vivono in California, a San Diego. Inizialmente, il nipote di Lilly, Claude Cassirer venuto a sapere nel 2001 dove si trovava il Pissarro, decise di presentare una petizione affinché a lui ritornasse, in quanto legittimo erede, citando in giudizio il museo. Scomparso Cassirer nel 2010, suo figlio David ha continuato ad occuparsene, grazie anche all’aiuto della Federazione ebraica di San DiegoI famigliari sono andati avanti presentando il caso alla Corte suprema, che a sua volta nel 2022 ha stabilito che l’intricata questione, rientrando in una legge dello Stato della California, doveva essere decisa da una Corte d’Appello.

E la decisione è stata alla fine presa. Nel mese di gennaio 2024 la Corte d’Appello federale californiana ha deciso che il legittimo proprietario è il museo Thyssen-Bornemisza di Madrid. Questo  in conformità con la legislazione spagnola, che aveva la precedenza sulle leggi dello Stato di California. Tutti e tre i giudici hanno votato all’unanimità: il museo non ha alcun obbligo legale di restituire il dipinto. Tutti però tranne la consulente Consuelo Callahan, che si è detta speranzosa che la Spagna scelga la strada morale più alta. Intricate leggi e ostacoli e non finire. Di fatto, davanti a noi abbiamo a che fare con uno dei casi legali di arte trafugata dai nazisti più longevi al mondo.

Forse complice il clima attuale di antisemitismo?

Il caso non si ferma qui, gli eredi della donna perseguitata dal nazismo per la sola ragione di essere ebrea, continueranno la battaglia. I loro avvocati hanno affermato: «I Cassirer ritengono che, soprattutto alla luce dell’esplosione dell’antisemitismo in questo paese e nel mondo oggi, debbano sfidare la continua insistenza della Spagna nell’ospitare le opere d’arte saccheggiate dai nazisti».

Gli avvocati del museo spagnolo avrebbero affermato che i curatori, al momento dell’acquisto del dipinto, non sapevano che fosse stato trafugato dai nazisti. Dall’altro canto i legali dei Cassirer hanno sottolineato che bastava che i curatori del museo facessero le dovute ricerche prima di acquistare il prezioso dipinto.

Eppure, si è sempre saputo che Ignorantia legis neminem excusat, “l’ignoranza della legge non discolpa nessuno”.

L’opera Rue Saint Honoré, Après-Midi, Effet de Pluie ©Museo Nacional Thyssen-Bornemisza, Madrid – Clicca qui per vederla nel dettaglio