Brescia dedica una mostra al fotografo Joel Meyerowitz

Arte

di Nathan Greppi
La rassegna, aperta dal 25 marzo al 24 agosto, presenta oltre 90 immagini organizzate per capitoli tematici, e propone molte delle immagini che hanno contribuito a ridefinire il concetto di “street photography”, all’interno del quale Meyerowitz fa il suo ingresso introducendo l’uso del colore per interpretare e cogliere appieno la complessità del mondo moderno.

© Joel Meyerowitz, New York City, 1963

 

Nato nel Bronx nel 1938, figlio di immigrati ebrei provenienti dalla Russia e dall’Ungheria, dalla seconda metà del ‘900 ad oggi Joel Meyerowitz si è imposto come uno dei più eclettici fotografi contemporanei a livello mondiale. Dopo gli attentati dell’11 settembre, è stato il primo fotografo che ha potuto avere accesso a Ground Zero, immortalando le scene di devastazione che quel giorno hanno segnato per sempre la storia americana.

Alla sua lunga carriera, verrà dedicata presso il Museo di Santa Giulia a Brescia una mostra che copre sei decenni di attività, dal titolo JOEL MEYEROWITZ A Sense of Wonder Fotografie 1962-2022. L’apertura si terrà il 25 marzo alle ore 10:00, e la mostra resterà aperta fino al 24 agosto alle ore 19:00.

La mostra, allestita in occasione dell’VIII edizione del Brescia Photo Festival e curata da Denis Curti, è promossa dalla Fondazione Brescia Musei. Il festival è promosso anche dal Comune di Brescia, in collaborazione con la CAVALLERIZZA – centro della fotografia italiana.

A cominciare dagli anni ‘60, Meyerowitz emerge come uno dei giovani fotografi d’avanguardia più interessanti nell’area di New York. La sua ricerca corre in parallelo con quella di altri grandi artisti quali Robert Frank, Gerry Winogrand e Diane Arbus. La rassegna presenta oltre 90 immagini organizzate per capitoli tematici, e propone molte delle immagini che hanno contribuito a ridefinire il concetto di “street photography”, all’interno del quale Joel Meyerowitz fa il suo ingresso introducendo l’uso del colore per interpretare e cogliere appieno la complessità del mondo moderno.

Il fotografo americano ha anche un profondo legame con il nostro paese: infatti, pur rimanendo strettamente legato alla natia New York, egli ha vissuto per 27 anni assieme alla moglie sulle colline toscane vicino a Siena.

Per la prima volta in Italia, saranno presentati gli autoscatti realizzati dal fotografo durante il periodo del lockdown. Anche in queste opere più recenti, Joel Meyerowitz ricorda quanto la fotografia possa essere un mezzo di riflessione sul vissuto del singolo e della collettività, un dispositivo per riscoprire il presente in ogni suo aspetto.

 

(Foto in alto: View of the Site from the World Financial Center Looking East New York City 2001. © Joel Meyerowitz)